Cena ecumenica per la delegazione di Vercelli dell’Accademia Italiana della Cucina: si è tenuta giovedì scorso al ristorante Osteria del Vecchio Asilo, con lo chef Fabio Villa ai fornelli. “La cena ecumenica è una caratteristica esclusiva della nostra Accademia nella quale tutti gli accademici e tutte le delegazioni si trovano spiritualmente uniti in un’unica cena che si compie nello stesso giorno, in tutto il mondo e nell’arco di 24 ore – spiega la delegata vercellese Paola Bernascone Cappi -.Il tema della cena ecumenica viene individuato ogni anno dal “Centro Studi Franco Marenghi” e approvato dal Consiglio di Presidenza. Quest’anno era “Gli arrosti, gli umidi e i bolliti nella cucina della tradizione regionale. La cucina è infatti una delle espressioni più profonde della cultura di un Paese: racconta chi siamo, riscopre le nostre radici, si evolve con noi, ci rappresenta al di là dei confini”. Simposiarca della serata è stato l’accademico Luca Brusotto, direttore del Centro studi Piemonte. Nell’ecumenica tutte e tre le cotture sono state rispettate nel menù servito: “Il bollito con i sette tagli come vuole la tradizione– spiega Brusotto - L’arrosto lo abbiamo ritrovato nel ripieno degli agnolotti e nel loro condimento. L’umido invece nell’antipasto: un po’ inusuale ma ricco anche questo di tradizione, strettamente legata al nostro territorio, al vercellese, con lombo e salsiccia uniti alla polenta e ai funghi chiodini. Un piatto che ci ha riportato a casa, a tanti anni fa, dalla mamma, dalla nonna, in campagna e perché no in autunno, nella stagione che stiamo vivendo e che giustamente ci offre dei prodotti “stagionali”, che come si faceva una volta vanno consumati al momento giusto”.
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