Attualità - 15 febbraio 2023, 20:02

«Una persecuzione dei diritti che non deve tornare mai più»

In Tribunale apposta una lapide in ricordo degli avvocati Ebrei vittime delle leggi razziali.

«Una persecuzione dei diritti che non deve tornare mai più»

Nell'estate 2022 l'Ordine degli Avvocati aveva simbolicamente "riaccolto", con una toccante cerimonia, i sette colleghi di Vercelli e Casale espulsi dopo la promulgazione delle leggi razziali a opera del regime fascista.

Nella mattina di mercoledì il percorso della memoria si è concluso con la posa di un'analoga targa all'interno del Tribunale, accanto all'ingresso dell'aula De Donato, la più grande e prestigiosa del Palazzo di Giustizia.

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Una proposta che era stata lanciata dalla presidente del Tribunale, la giudice Michela Tamagnone, e che era subito stata accolta dal presidente uscente dell'Ordine, Danilo Cerrato, che, con la cerimonia di mercoledì, sancisce anche la simbolica chiusura del suo mandato.

Per lo scoprimento della targa, che - analogamente a quella apposta nella sala dell'Ordine degli Avvocati - riporta la scritta: «Vittorio Cingoli, Franco Levi, Renato Morello, Eugenio Ortona, Silvio Ortona, Camillo Ottolenghi, Giuseppe Ottolenghi. La barbarie delle leggi razziali li escluse dell'Avvocatura e li cancellò dall'Albo solo perché ebrei» - si sono ritrovati in Tribunale le rappresentanze degli studenti di Classico e Cavour che, con grande attenzione, hanno ascoltato l'intervento nel quale Giulio Disegni, vice presidente dell'Ucei, l'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, ha parlato di una «persecuzione dei diritti iniziata con le leggi razziali e sfociata poi nella persecuzione delle vite, con la caccia agli Ebrei dopo l'8 settembre 1943 e la deportazione nei lager».

Un intervento molto bello e molto vicino alla vita quotidiana degli studenti, quello di Disegni che, dopo aver ripercorso le tappe della politica razzista del regime fascista ha detto: «Immaginate da un giorno all'altro di essere cacciati da scuola; di non poter più esercitare la professione per la quale avete studiato; di non poter possedere più i vostri negozi, o le vostre fabbriche - ha detto -. Quello che avvenne allora dev'essere ricordato perché non si ripeta più. La memoria è la base della democrazia».

L'avvocato Cerrato ha ricordato agli studenti come, in tanti luoghi del mondo, si rischino discriminazioni e vita e ha chiesto ai ragazzi di vigilare contro tutte le manifestazioni di razzismo e così hanno fatto il procuratore capo, Pier Luigi Pianta e il prefetto Lucio Parente. 

redaz

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