Scuola - 13 dicembre 2025, 14:31

Il mondo della scuola incontra la Giustizia Minorile

Il giudice Luca dell'Osta conquista gli studenti della Rassegna Culturale dell'Iis Cavour

Il mondo della scuola incontra la Giustizia Minorile

Nelle prime settimane di dicembre, all’I.I.S. Cavour, le classi 4° B e 5°B SSAS, 2° B SSAS, 1° C AFM, 3° A SSAS e 3° B SSAS hanno incontrato – per il terzo anno consecutivo – il giudice Luca dell’Osta, ospite ormai atteso della Rassegna Culturale d’Istituto.
La differente prospettiva della giustizia minorile rispetto a quella degli adulti e le figure professionali nel processo minorile e per adulti sono stati il focus dell'incontro. Il taglio è stato, come sempre, pratico e immediato, un vero “manuale pronto all’uso”. Il giudice ha guidato gli studenti attraverso esempi concreti, casi realmente affrontati e domande dirette, mantenendo volutamente un approccio essenziale ma incisivo. Si è parlato di reati, di come si distinguano, di cosa comportino e soprattutto delle differenze tra le pene previste per un minore e per un adulto: non una questione di severità, ma di finalità. 
È emersa con chiarezza la diversa logica che guida la giustizia minorile, più orientata all’educazione che alla punizione, pur nel pieno rispetto della responsabilità personale.
Quest’anno un elemento è apparso ancora più evidente degli altri: la passione. Il giudice dell’Osta non si è limitato a spiegare; è entrato in sintonia, ha modulato il linguaggio, ha reso accessibile ciò che, solitamente, resta confinato tra codici e aule giudiziarie. Gli studenti -tutti, senza distinzione di età o indirizzo - sono rimasti rapiti, un’attenzione compatta che non si finge e non si improvvisa.
C’è stata una naturalezza nel suo modo di parlare ai ragazzi che ha reso chiaro perché, ormai, sia diventato un appuntamento fisso della Rassegna: non un conferenziere, ma un interlocutore capace di far percepire la giustizia come qualcosa di vivo, quotidiano, umano.
Una serie di incontri che, pur restando volutamente sul piano concreto e senza addentrarsi in tecnicismi, hanno offerto agli studenti uno sguardo più diretto e consapevole su come funzioni - davvero - la giustizia.
E questa efficacia non è un caso: è la conferma che la scuola crede nel progetto, lo porta avanti e lo rinnova perché funziona, perché lascia segni, perché educa alla legalità non con slogan, ma con voci competenti e credibili. Una serie di incontri capaci di mostrare la giustizia senza veli, senza sconti, senza retorica.
 Perché la legalità non si impara: si incontra. E quando l’incontro è autentico, lascia il segno.

La redazione dell’Istituto Professionale Lanino

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