E' dedicato alla straordinaria, e finora poco nota, avventura del nuoto a Vercelli, l'ultimo libro frutto delle ricerche di Bruno Casalino, giornalista a scrittore, che firma «Un tuffo in piscina» (Effedì Edizioni) insieme agli insegnanti di educazione fisica Aldo Ferreri e Fabio Marchi. Il libro viene presentato oggi (venerdì) alle 17 nella sala conferenze della Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli, in via Monte di Pietà 22, per iniziativa dell'associazione Amici del Cecco. L’ingresso all’evento è libero a tutti: a dialogare con gli autori è il giornalista Enrico De Maria.
Corredata da un ricco materiale fotografico, oltre 200 immagini in parte a colori, la pubblicazione racconta la "Storia del nuoto, deglli agonisti e dei subacquei a Vercelli e nel circondario", conducendo lo spettatore in un viaggio tra luoghi tavolta dimenticati, aneddoti e personaggi che, dal secondo dopoguerra in poi, hanno contribuito a far crescere la presenza degli sport acquatici in città.
Molto dettagliati e ricchi di curiosità interessanti sono i capitoli dedicati alla storia degli impianti natatori: una vicenda che parte dai primi del Novecento, con i bagni pubblici di piazza Cesare Battisti, per arrivare alla costruzione della grande piscina, sempre in piazza Battisti, nel complesso Enal.
Ma è nell’immediato secondo dopoguerra che, proprio all’Enal, nascono le prime squadre di nuotatori: ragazzi fino ad allora abituati a tuffarsi nel Sesia e nelle rogge della periferia che, per la prima volta, affrontano le vasche in modo sistematico, seguiti da allenatori che trasmettono loro tecnica e stili. Il seguito sono altre strutture, con le prime piscine coperte e nuove società. E, sebbene il nuoto vercellese sia meno blasonato rispetto ad altre discipline che hanno portato la città a brillare nel panorama sportivo, qualche traguardo importante è comunque arrivato, come segnalano i ritratti di atleti che si sono affacciati a competizioni nazionali e internazionali nel nuoto, nella subacquea e nel nuoto sincronizzato. E' anche grazie a loro se il movimento sportivo è cresciuto, arrivando a coinvolgere, oggi, centinaia d bambini.




