Economia - 24 settembre 2025, 09:56

L'intelligenza artificiale sta cambiando il nostro modo di lavorare?

L'intelligenza artificiale influenza già il modo in cui scriviamo le email, analizziamo i dati, parliamo con i clienti e decidiamo cosa fare.

L'intelligenza artificiale sta cambiando il nostro modo di lavorare?

È presente nei software che usiamo ogni giorno e in settori molto diversi tra loro, dalle fabbriche alle piattaforme di casinò, dove i modelli predittivi personalizzano i bonus e le promozioni. Sta letteralmente velocizzando molte operazioni e ci aiuta a prendere decisioni consapevoli e informate.

Cos'è cambiato nelle nostre giornate

Oggi la maggior parte degli strumenti d'ufficio integra un copilot che riassume le riunioni, propone le risposte, scrive le bozze e prepara le slide. Nel coding, gli assistenti suggeriscono le funzioni e i test in modo da velocizzare il lavoro.

In pratica, riduce i passaggi manuali, standardizza la qualità e ci fa guadagnare tempo da reinvestire in altri compiti, magari a maggiore impatto. Le suite di produttività di Microsoft e Google stanno spingendo molto su questo, i loro report mostrano un'adozione sempre più ampia dei copilot aziendali e un focus sulla governance e sulla sicurezza.

Ma questo cambiamento non riguarda solo gli impiegati:

Nei magazzini, i modelli predittivi ottimizzano i pick&pack e riducono gli errori.

In negozio, l'IA adatta i prezzi e gli assortimenti in tempo reale.

Nel marketing, genera delle varianti creative e poi misura cosa funziona davvero.

Numeri e produttività: ecco cosa sappiamo

L'uso dell'IA è passato, in un solo anno, da pratica di nicchia a routine in molte funzioni.

Più di sette organizzazioni su dieci dichiarano di usarla regolarmente almeno in un'area del business. I leader affermano che l'IA serve a colmare un gap di capacità, la manodopera digitale diventa una leva per sbloccare la produttività senza allungare le giornate.

Anche il macro-contesto dice molto, gli investimenti privati nell'IA e, in particolare, nei modelli generativi continuano a crescere, e i report segnalano una rapida diffusione dell'uso individuale, sempre più persone dichiarano di usare l'IA ogni settimana per lavorare. Questo non garantisce da solo un guadagno di produttività, ma spiega perché l'IA non sia più un progetto laterale, è una componente stabile degli strumenti di lavoro.

Competenze che servono (davvero) e come aggiornarti senza complicarti la vita

Se l'IA entra nel flusso quotidiano, servono tre abilità di base:

Saper porre il problema: formulare prompt chiari, fornire contesto, fissare criteri di qualità.

Leggere dati e verificare: confrontare fonti, riconoscere allucinazioni, rifare un campione a mano quando serve.

Integrare nei processi: documentare come hai usato l'IA, impostare checkpoint umani, tracciare metriche semplici.

Molte di queste competenze si acquisiscono facendo. Pensa a come già cerchi i tutorial e le mini-guide per imparare cose molto specifiche.

Per esempio, se vuoi imparare le Backgammon regole su betfair, ti basta chiede all'IA che ti fornisce il link o ti spiega direttamente come si gioca. Non devi più perdere tempo a cercare i contenuti online e a leggerli, l'IA li trova per te e te li riassume. Con poche iterazioni impari più che in un corso lungo e teorico.









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