Il mondo agricolo italiano ed europeo, le imprese, le scuole e i sindaci di tutta la Provincia si sono dati appuntamento sul sagrato di Sant'Andrea per accogliere i rappresentanti della risicoltura e le autorità politiche ospiti dell'inaugurazione di Risò, la prima Fiera Internazionale del Riso, che, da oggi a domenica, accende i riflettori su Vercelli, il suo prodotto principe.
Di «evento storico» parla il sindaco Roberto Scheda, citando nel suo intervento alle sfide economiche, ambientali e culturali che ruotano intorno all'orgoglio di essere «la capitale europea del riso». Ricorda le lotte sindacali delle mondine e l'impegno del territorio per promuovere un'immagine nuova, europea ma al tempo stesso capace di valorizzare le proprie radici.
Davide Gilardino, che con la Provincia ha avuto un fondamentale ruolo di raccordo tra le istituzioni coinvolte nell'organizzazione della tre giorni, guarda al dopo Risò: «I Borghi delle Vie d'Acqua promuoveranno, con le boutique del riso, il prodotto e il territorio, lavorando insieme per salavaguardare e promuovere le nostre Terre d'Acqua».
Alle sfide del settore guarda Natalia Bobba, presidente di Ente Risi: «Essere leader vuol dire assumersi la responsabilità di affrontare i problemi del settore» dice passando il testimone ai lavori che, nel pomeriggio al Teatro Civico, coinvolgeranno i ministri dell'Agricoltura di otto stati europei produttori di riso e poi di Malta. Ai ministri e agli ospiti esteri si è rivolto il presidente della Regione, Alberto Cirio: «Siete nella terra che ha dato i natali all'Italia, e nel territorio che ha visto muovere i primi passi a Camillo Cavour, primo ministro dell'Agricoltura e stratega dell'Italia Unita».
Dal ministro Francesco Lollobrigida le rassicurazioni sull'impegno del Governo a favore dell'intera filiera: «La sfida che ci attende è promuovere la qualità, la sicurezza alimentare, la genuinità dei prodotti. I consumatori di oggi e i giovani, che saranno i consumatori di domani, devono poter riconoscere e devono potersi fidare di ciò che hanno nel piatto».













