Attualità - 07 febbraio 2025, 07:08

Piccoli bulli crescono: scuola e istituzioni in campo per la prevenzione

Nodo provinciale Antidiscriminazione: dati e iniziative in occasione della giornata di prevenzione

Piccoli bulli crescono: scuola e istituzioni in campo per la prevenzione

Il 7 febbraio  è la Giornata Internazionale contro il bullismo e il cyberbullismo e il Nodo provinciale antidiscriminazioni torna a richiamare l'attenzione su un fenomeno dai contorni sempre più preoccupanti e che coinvolge fasce d'età sempre più giovani.

Oggi, in Italia, almeno il 20% dei bambini sotto gli 11 anni ha subito atti di bullismo. Le prepotenze più comuni consistono in offese con brutti soprannomi, parolacce o insulti (12,1%), derisione per l’aspetto fisico e/o il modo di parlare (6,3%), diffamazione (5,1%), esclusione per le proprie opinioni (4,7%), aggressioni con spintoni, botte, calci e pugni (3,8%). Più del 50% degli studenti tra gli 11 e i 17 anni ha subito un episodio di bullismo, il 19,8% è vittima assidua di una delle“tipiche” azioni di bullismo, cioè le subisce più volte al mese. La percentuale di chi ha subito una violenza, sia fisica che psicologica in una età compresa tra i 14 e i 26 anni sale al 70%: il 63% ha subito atti di bullismo e il 19% di cyberbullismo.

«Dal 2023 - dice Lella Bassignana, referente provinciale del Nodo - come Nodo Provinciale ci occupiamo del fenomeno e abbiamo realizzato: una  Guida pratica contro il cyber bullismo, che può essere scaricata dal sito della Provincia di Vercelli, un supporto per genitori ed educatori sia dal punto di vista normativo che dal punto di vista pratico, in quanto fornisce indicazioni su come porsi di fronte a questa tematica nei confronti degli studenti e dei figli e dei corsi di formazione per docenti».

Anche le tipologie di violenza subite sono diverse tra i generi, a eccezione delle violenze psicologiche e verbali, che colpiscono in egual misura maschi e femmine (71% in generale e per le femmine; 69% per i maschi). Si configura come un fenomeno più maschile, invece, il bullismo (M 68% e F 60%); al contrario, il cyberbullismo sembra colpire di più le ragazze (F 21% e M 16%).  Tra  gli atti di violenza più segnalati dalle ragazze ci sia il catcalling, ovvero commenti di carattere sessuale non graditi ricevuti da estranei in luoghi pubblici, al 61% (per i maschi solo al 6%, in generale al 40%) e le molestie sessuali al 30% (al 7 per i maschi, 23% in generale).  Bullismo e cyberbullismo, così come le violenze psicologiche e verbali, prendono di mira soprattutto l’aspetto fisico (79%). A seguire l’orientamento sessuale (15%), la condizione economica (11%), l’origine etnica e geografica (10.5%), l’identità di genere (9%), la disabilità (5%) e la religione (4%).

«I comportamenti variano per età e genere ma i dati a nostra disposizione confermano che negli ultimi anni l’età d’esordio si è abbassata: inizialmente tra i 14 e 16 anni oggi si colloca in media tra i 7 e gli 8 anni», aggiunge Bassignana.

In collaborazione con Ufficio scolastico provinciale, Uciim e Coordinamento insegnanti specializzati, il Nodo organizza un. corso di formazione dal titolo «Bullismo e discriminazione: come riconoscerle» per informare i docenti  sugli aspetti giuridici,psicologici, sociali, educativi del bullismo, Tra i temi trattati: le discriminazioni: cosa sono e quali sono; gli aspetti psicologici, sociali e educativi del bullismo all’interno della scuola dell’obbligo; le azioni di contrasto e linee guida per la prevenzione; gli aspetti giuridici, iniziative di contrasto, aspetti tecnici: come difendersi dai pericoli e come intervenire; il ruolo della scuola e dei suoi operatori. 

 

A presentare l'iniziativa, insieme a Bassignana, la presidente Uciim, Carla Barale, Liliana Lobascio (Ust), Antonio Catania, presidente Unicef e Adriana Barone per il coordinamento insegnanti specializzati.

 

redaz

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