La Pro Vercelli torna a vincere il derby con il Novara al Piola (non succedeva dal 27 settembre 2020, primo match dopo lo stop per la pandemia) e continua la sua marcia verso la salvezza.
Mister Marco Banchini analizza la sfida con gli azzurri: "Innanzitutto un grazie ai ragazzi, che sono stati veramente strepitosi. Abbiamo avuto un approccio un po' nervoso, direi "da derby"; ma già nella parte finale ci siamo sciolti, sfruttando bene le corsie esterne. A inizio ripresa il cambio di marcia decisivo: ci siamo confrontati negli spogliatoi e siamo tornati in campo ancora più determinati. Abbiamo creato i presupposti per segnare e poi siamo passati in vantaggio; poi il doppio giallo di Basso che ci ha permesso di gestire ancora meglio l'incontro. Credo che la Pro abbiamo "creduto" e voluto più questa vittoria. L'unico rammarico è quello di non essere riusciti a chiuderla prima, nonostante le opportunità non sfruttate con Iotti ed Emmanuello. Ma abbiamo stretto i denti e portato a casa tre punti preziosi. Non amo prendere gol, quindi sono contento della fase "difensiva": non ricordo una parata di Rizzo. Merito di tutta la squadra; a cominciare dagli attaccanti" e dai centrocampisti che provano a tenere la palla lontano dalla nostra area. Su Comi sempre più bomber e leader: "Un allenatore deve saper sfruttare le caratteristiche dei suoi giocatori: Comi è uno che in area "si fa sentire" e segna: quindi cerchiamo di metterlo nelle migliori condizioni per farlo. E lui oltre a fare gol lavora per la squadra. Ma oltre a Comi tutti hanno fatto una grande partita: qualcuno come Anton e Marchetti pur non essendo al meglio hanno dato tutto quanto potevamo: sono ragazzi straordinari che si sacrificano e serate come questa sono un premio per tutti". La vittoria sul Novara, però, è solo un'altra tappa verso la salvezza: "La classifica inizierò a guardarla tra un mese; quindi non ho aggiunto "tensione" alla squadra ricordando i risultati delle nostre dirette rivali. Questo grazie anche ai ragazzi che stanno iniziando a capire la propria forza e, quindi, alla possibilità di poter determinare e decidere loro l'andamento delle partite. Ora non dobbiamo assolutamente restare concentrati e continuare a lavorare sapendo che ci sono ancora tanti aspetti sui quali dover migliorare. E' sempre l'atteggiamento con il quale si affrontano le partite che fa la differenza. Un grazie ai tifosi, davvero straordinari. Spero continuino a seguirci con lo stesso calore".
Gianmario Comi sempre più decisivo: "Una notte meravigliosa che resterà scolpita nella mia carriera. Un'emozione unica, vincere il derby segnando sotto la Curva Ovest sotto gli occhi dei nostri straordinari tifosi. Inizialmente eravamo un po' tesi; poi ci siamo sciolti e cresciuti. E' stata una vittoria di cuore e sostanza. Per me i derby sono un qualcosa di speciale: sono nato "tifoso" del Torino e conosco il valore di queste partite per squadra e tifosi. L'anno scorso non sono riuscito a "godermi" appieno questi match, ora mi sono "riscattato". Volevamo diventare una bandiera granata: ora sono orgoglioso di esserlo della Pro Vercelli, una società storica come il Toro. La vittoria va condivisa con tutta i compagni. Siamo una squadra con un vero senso di appartenenza: anche se non siamo al meglio scendiamo in campo senza lamentarci e lottiamo per 90'. Fiero di essere il capitano di questa Pro. Ora però dobbiamo ricaricare le batterie per la trasferta di Lecco, dove dobbiamo fare punti"
Alessandro Louati saluta la Pro con la vittoria nel derby. Per lui è pronta l'avventura in B con la Juve Stabia: "E' stata una serata perfetta, culminata con la vittoria nel derby. Spiace abbandonare una società, una squadra e una tifoseria che mi ha visto crescere. Ricordo l'emozione per l'esordio a Trento, quando mister Lerda poco prima del match, mi ha fatto sapere che avrei giocato titolare. Poi la pubalgia che mi ha tenuto ai box quasi tutta la passata stagione; poi la fiducia del ds Musumeci e dei mister. Sono riuscito a recuperare e tornare ad giocare e allenarmi con continuità. Andare alla Juve Stabia è uno shock positivo: difficile dire no a una piazza come quella di Castellamare. Cosa porto in Campania? Il Dna della Pro: quello di non mollare mai ma lottare contro le avversaria, trovando la maniera giusta per uscire dalle difficoltà; il tutto con tanta voglia di imparare"