Amianto, radiazioni e altri cancerogeni, compreso l’uranio impoverito, costituiscono le maggiori fonti di rischio per i Carabinieri, e non solo per loro. Ne sanno qualcosa i militari dell’Esercito Italiano, come Carlo Calcagni, Colonnello del Ruolo d’Onore dell’E.I.
Tra le diverse emergenze, quelle della criminalità organizzata e della delinquenza comune. Tra coloro che hanno subito danni anche i nostri uomini della Guardia di Finanza, come Antonio Dal Cin, vittima dell’asbestosi, riconosciuto vittima del dovere. Questo ruolo delle nostre Forze Armate e del comparto sicurezza non può essere disconosciuto, anzi deve essere rivalutato. Questo l’impegno voluto da Ezio Bonanni, Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto e dell’Osservatorio Vittime del Dovere, con Paola Vegliantei, Presidente dell’Accademia della Legalità.
Carabinieri, comparto sicurezza e Forze Armate: vittime del dovere
Spesso anche i Carabinieri, tra le altre Forze Armate, sono esposti a numerosi cancerogeni potenzialmente letali, durante il servizio e nell’impiego nelle missioni. Proprio con lo scopo di tutelare i nostri uomini in divisa, è nata la collaborazione tra l’Osservatorio Nazionale Amianto e Osservatorio Vittime del Dovere, presieduto dall’avv. Ezio Bonanni, il nuovo Sindacato Carabinieri, nato per tutelare gli interessi collettivi di Carabinieri lavoratori, tra i quali anche quelli della sicurezza, e l’Accademia della Legalità presieduta dalla dott.ssa Paola Vegliantei.
Molto frequentemente accade di segnalare grandi deficit organizzativi, soprattutto nel corso delle missioni. Assenza di macchine blindate, piuttosto che la carenza di organico, e altre criticità che limitano ed espongono i Carabinieri, che prima di essere dipendenti sono innanzitutto cittadini, tutela e presidio fondamentale delle istituzioni democratiche.
Un protocollo d’intesa in nome della giustizia e della legalità
“Grazie a questo protocollo d'intesa, tutti gli uomini e donne che durante le missioni in Italia e all’estero sono il core business del Dicastero e possono essere state contaminate, avranno la giusta tutela che è, per noi, una chiara missione da portare avanti con grande sentimento di rispetto”, dichiara la Dott.ssa Paola Vegliantei, Presidentessa dell’Accademia della Legalità.
Il protocollo d’intesa sottoscritto dalle quattro organizzazioni ha l’obiettivo di facilitare gli iter burocratici e giuridici, dando sostegno a tutte le vittime e, in caso di decesso, ai loro eredi. Tra gli intenti espressi dalla nuova alleanza tra le quattro associazioni vi è anche la volontà di sottoporre tutti i militari iscritti al rientro dalle missioni all’estero ad accertamenti finalizzati a valutare il proprio stato di salute. Spesso, infatti, nemmeno nel Documento di Valutazione Rischi (DVR) vi è conoscenza concreta e consapevolezza del rischio di esposizione a sostanze tossiche come uranio impoverito o amianto.
“Sì, perché di amianto, di uranio e di criminalità si continua a morire ed è inaccettabile. Il protocollo d’intesa permetterà una sinergia tra le diverse organizzazioni, anche per tutelare i nostri uomini in divisa. Ci riferiamo non solo ai Carabinieri, ma a tutti gli esponenti delle Forze dell’Ordine, che hanno pagato un caro prezzo alla loro dedizione al dovere. Trovo ci sia una notevole intesa tra le organizzazioni, oltreché tra tutti i componenti dei team, soprattutto per lo scopo comune che ci unisce. Solo lavorando insieme possiamo ottenere ottimi risultati in tema di tutela dei nostri militari in divisa e raccontare storie di lunghe battaglie legali che però hanno portato alla giustizia, come quella di Carlo Calcagni, Antonio Dal Cin, ma anche quella di Paola Santospirito, affetta da asbestosi per aver lavato le tute e le uniformi di suo marito”, così l’Avv. Ezio Bonanni esordisce in merito al nuovo protocollo siglato.
Purtroppo, ancora oggi non esiste una vera azione preventiva e una concreta tutela all’insorgere delle particolari patologie correlate. Perciò, la nascita di questa nuova collaborazione rappresenta un passo importante verso la tutela della salute degli uomini e donne in divisa, ma anche di tutti gli eredi di quelle vittime che non ce l’hanno fatta, o di chi è rimasto affetto da patologie anche gravi, a causa della contaminazione da questi potenti cancerogeni.
Nuovo Sindacato Carabinieri: rappresentanza dei Carabinieri
Il Nuovo Sindacato Carabinieri è ormai un’istituzione tra i Carabinieri, la Forza Armata che si impegna nel tutelare ogni singolo cittadino e con esso le istituzioni democratiche, presidiando i valori della nostra Costituzione.
Il Nuovo Sindacato Carabinieri, infatti, nasce proprio con lo scopo di tutelare la salute degli uomini in divisa, attraverso iniziative di prevenzione, nel pieno rispetto di tutti i diritti spettanti. È motivo di orgoglio, quindi, l’impegno dei tre segretari nazionali del sindacato Nicola Magno, Vincenzo Incampo e Michele Fiore, che hanno esteso il servizio in tutta Italia, garantendo una sede per ogni regione.
L’epidemia di patologie asbesto-correlate tra le Forze Armate
In tutti questi anni di impegno per la tutela delle vittime del dovere e dell’amianto, oltreché dell’uranio impoverito, l’Osservatorio Nazionale Amianto ha censito il numero dei casi di mesotelioma nelle Forze Armate, tra cui anche i Carabinieri, che costituiscono una delle quattro Forze Armate, con l’Esercito, l’Aeronautica e la Marina. Solo nel 2018, l’incidenza era di 982 casi, con un considerevole incremento negli ultimi sei anni di ulteriori 300 casi, che sommati portano a un’incidenza complessiva a circa 1300 mesoteliomi. Questa è solo la punta dell’iceberg di tutte le malattie asbesto correlate insorte nel comparto delle Forze Armate. Se si tiene, infatti, conto delle altre patologie, tra cui asbestosi, tumore del polmone, etc. si giunge a una stima di oltre 5 mila decessi complessivi nelle quattro Forze Armate.
Le nanoparticelle di metalli pesanti, anche radioattivi, e radiazioni, per l’uso di proiettili all’uranio impoverito, non hanno interessato solamente i militari, ma anche i Carabinieri, che sono stati impiegati nelle missioni, tra cui quelle balcaniche. Ma che, allo stesso tempo, fanno sempre più fatica a far valere i propri diritti a seguito dell’insorgenza di patologie di origine professionale.
Tutela legale delle vittime affidata all’Accademia della Legalità, all’ONA e all’Osservatorio Vittime del Dovere.
È assicurato il servizio online di tutela dei cittadini esposti ad amianto e altre sostanze cancerogene, per il riconoscimento dei loro diritti. L’ONA ha istituito il numero verde gratuito 800 034 294, a cui tutti possono chiamare per ottenere assistenza.