Guido Michelone
Non sono in molti gli artisti a vantare, in vita, ancora nel pieno della propria attività creativa, un libro di saggistica in cui si è protagonisti assoluti, fin dal titolo. il vercellese Roberto Gianinetti fa però eccezione, perché proprio in questi giorni è uscito il volume Roberto Gianinetti dall’arte della scienza la coscienza dell’arte (Pequod Editore) scritto a quattro mani da Samuele D. Saverio e Maria Gioia Tavoni che viene presentato giovedì 7 dicembre alle 18 presso il Circolino del rione Isola. Nel volume i due insigni studiosi, rispettivamente attivi nelle università di Bologna e dell’Aquila raccontano l’estetica di questo curioso personaggio che, già in età adulta, abbandona la fortunata comodo professione di veterinario per dedicarsi totalmente alla attività figurativa.
Gianinetti infatti si diploma nella prestigiosa Accademia di Belle Arti di Brera con una tesi sulle tecniche incisorie come xilografia e rilievografia, che saranno poi quelle adottate definitivamente lungo l’ormai ventennale carriera artistica, che lo vede protagonista in diverse parti del mondo, soprattutto in Europa Orientale e nelle Repubbliche Asiatiche dell’ex Unione Sovietica. Saverio e Tavoni individuano anzitutto quale elemento inventivo il ‘gioco’, inteso come fenomeno ludico da applicare a forme e contenuti di volta in volta cangianti, sempre però supportati da tecniche incisorie alquanto innovative, aventi come soggetti una sorta di realismo magico o fiabesco, in altre parole in bilico fra astratto e figurativo.
Gli autori inoltre trovano, dal 2000 a oggi, l’arte di Roberto Gianinetti suddivisibile in cinque successivi periodi: il primo dal 2000 al 2004 riguarda il lavoro propedeutico; il secondo tra il 2004 e il 2007 si caratterizza con la presa di coscienza e la dichiarazione dei propri intenti; il terzo dal 2007 al 2010 vede la comparsa di soggetti di ambientazione naturale, con la parallela attrazione verso il libro d’artista; il quarto tra il 2011 e 2015 porta un significativo cambiamento fra gli argomenti frequentati, ampliando i materiali di supporto e trovandolo via via in tessuti, vinili, polistirolo; il quinto e al momento ultimo periodo, dal 2015 al 2022, concerne la stagione dei grandi viaggi quasi a consacrare una ricerca teorica e pratica che, in Italia, forse non ha né uguali né precedenti.
Il libro va infine ricordato che il libro, pur essendo critica d’arte con i fiocchi, è scritto in maniera agevole e comunicativa, intervallato anche da stralci di una lunga intervista che Roberto Gianinetti stesso concede ai curatori onde facilitarne il compito per spiegare a tutti l’arte contemporanea: infatti le ascendenze visive sono notevoli passando, soprattutto attraverso le avanguardie storiche fra dada e cubismo, de stijl e metafisica, bauhaus e espressionismo tedesco.




