Così è (se vi pare). Potremo definirlo così questo Giro 2023. Molto pirandelliano dove ognuno ha la propria visione della realtà, anche se la certezza della stessa è impossibile.
Lasciando perdere il tema Covid sul quale nei precedenti BuonGiro ho esaminato il tema ampiamente, dopo le due toste giornate di pioggia c'è chi si chiede se sia giusto spostare per i prossimi anni la Corsa Rosa qualche giorno più tardi andando verso la bella stagione. Altri dicono invece che il Giro non si tocca: deve partire la prima settimana di maggio.
Un'altra mancata certezza, ma questa diciamo che non hai mai avuto un esito scontato, è legata alla classifica e ai protagonisti della corsa. Ieri ha salutato anche Geoghegan Hart che dopo l'uscita di scena di Evenepoel sembrava essere il vero sfidante di Roglic. Non Thomas, a mio avviso, anche se attuale maglia rosa e vincitore del Tour 2018. Tao sa come si vince il Giro, corsa a sè e in più stava benone.
Eh già, stava, perchè cade e si frattura un'anca. Finiscono per terra pure lo stesso capitano della Ineos, lo sloveno della Jumbo e Joao Almeida. Per il momento sorridono solo Leknessund e Caruso. Che facciano i dovuti scongiuri.
A Tortona Milan fa una volata imperiale ma parte forse un pizzico tardi nonostante la rimonta d'altri tempi. Ackermann fa sua la tappa al fotofinish proprio contro il corridore della Bahrain. Terzo il sempre verde finalmente ritornato protagonista Cavendish. Ancora in top ten Oldani e Albanese, bene Ballerini (rimasto solo con altri due compagni della Quick Step, gli altri hanno lasciato per Covid) e Consonni.
In ogni volatona un vincitore diverso: Milan, Matthews, Groves, Pedersen e infine il ciclista della Uae. Il britannico dell'Astana per chiudere in bellezza la carriera e chissà Albanese, sarebbe meritatissimo, potrebbero essere i prossimi? A Cassago Magnago, Caorle e Roma le ultime occasioni.
IL COMMENTO TECNICO di Marco Rebagliati
Tappa 12, la Bra - Rivoli di 179 km. Siamo alla vigilia della prima vera tappa di montagna con arrivo in salita a Crans Montana.
Oggi però bisogna stare molto attenti a questa tappa che è divisa in tre parti. Una prima parte mossa dove vedremo una bella bagarre per andare in fuga perché ci sono molte possibilità che vada fino all'arrivo, una seconda parte pianeggiante e la terza parte dove si affronta la salita di Colle Braida che terminerà a 25 km dalla conclusione.
Qui potremmo assistere a due corse in una, davanti per andare a vincere la tappa e dietro nel gruppo per cercare di sorprendere chi penserà già alla tappa di domani.
Photo credit: LaPresse