Attualità - 28 gennaio 2023, 08:45

Ginecologia: l'Asl unifica i reparti di Vercelli e Borgosesia. Valsesiani sulle barricate

L'Azienda sanitaria apre il bando per il nuovo primario che guiderà entrambe le strutture. Il sindaco Bonaccio: «La Valsesia non deve perdere medici e servizi»

Ginecologia: l'Asl unifica i reparti di Vercelli e Borgosesia. Valsesiani sulle barricate

Un'unica struttura complessa di Ostetricia e Ginecologia per l'Asl Vercelli: con l'approvazione dell'atto aziendale adottato lo scorso novembre, l'Azienda sanitaria dà il via al processo di riorganizzazione del comparto e, come primo atto, apre le candidature per l'individuazione del nuovo primario. La struttura complessa di Vercelli era guidata dalla dottoressa Nicoletta Vendola, quella di Borgosesia dal collega Enrico Negrone: entro qualche mese ci sarà un solo direttore che verrà designato attraverso una procedura di selezione aperta a chiunque abbia i requisiti previsti dal bando. Nel frattempo, le due strutture continueranno a funzionare con le modalità e l'attuale dirigenza.

«Un fulmine a ciel sereno - attacca il sindaco di Borgosesia, Fabrizio Bonaccio, preoccupato che la creazione della nuova struttura unificata possa avere ripercussioni negative sui servizi del Santi Pietro e Paolo -: lo abbiamo scoperto sul sito dell’Azienda Sanitaria, senza aver ricevuto alcuna comunicazione in merito. Nonostante abbiamo sempre richiesto e garantito all’Asl massima collaborazione nella gestione del delicatissimo equilibrio del nostro ospedale, unico punto di riferimento per le migliaia di abitanti della nostra Valle. E invece nulla, non una parola, ma solo una decisione inaccettabile, che mi indigna profondamente e che definisco, a nome di tutti i sindaci della Valsesia e di tutti i cittadini, irricevibilie se non a fronte di solide garanzie che a Borgosesia verrà garantito l’attuale numero di medici operativi e di interventi effettuati».

Il timore di Bonaccio è che il reparto di ginecologia di Borgosesia perda la sua autonomia, ed entra a far parte di una struttura che lo leghi indissolubilmente al reparto di ginecologia di Vercelli, con il rischio serio di una riduzione del numero di medici e una contrazione delle ore di servizio: «A Borgosesia il reparto di ginecologia funziona molto bene – dice il sindaco – possiamo contare su un primario d’eccellenza, il dottor Negrone, la cui professionalità attrae nel nostro ospedale pazienti che arrivano anche da fuori. Che ne sarà di tutto ciò?». 

Bonaccio chiede perciò precise garanzie in tema di organico e servizi offerti: «Abbiamo già vissuto una situazione analoga a quella che si sta prospettando, con la creazione della struttura complessa di cardiologia – dice il sindaco – sapete cosa ha significato? Che a Borgosesia abbiamo due cardiologi e a Vercelli 18 e che a Borgosesia la Cardiologia è aperta 8 ore al giorno mentre a Vercelli è a tempo pieno. Avevano promesso che dopo l’estate avrebbero riaperto a tempo pieno: perché non l’hanno fatto?».

redaz

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