Arte e Cultura - 24 dicembre 2022, 00:36

2022, un anno di libri per riflettere

Alcuni titoli contro tendenza, come consiglio di lettura

2022, un anno di libri per riflettere

Mai come quest’ultimo giorno che precede il Santo Natale le librerie, molto più di altri esercizi commerciali, in Italia, sono affollate per il regalo dell’ultima ora e non a torto: anche la libreria fisica, intesa come negozio - dunque non solo quelle virtuali, per gli acquisti on line - può vantare un’offerta quasi infinita, per qualità e quantità, di volumi, in grado di coprire ogni settore dello scibile umano. Ce n’è insomma per tutti i gusti, ma andando un po’ in controtendenza e,volendo scegliere anche solo sei titoli di opere che aiutano a comprendere la realtà attuale - definibile di volta in volta difficile, complessa, imprevedibile - si può affrontare il discorso partendo da approcci storico-culturali di coinvolgente lettura come anzitutto l’ Ernesto Galli della Loggia di Otto vite italiane (Marsilio), dove merge l’immagine dell’Italia, anche contraddittoria, tra Otto e Novecento.

Per restare nell’ambito dei personaggi significativi Tiziana Gazzini in Visionari (Fefè) tratta simbolisti, esteti, dandies e altri sognatori da tutto il mondo, che in ambito letterario, artistico, musicale, politico segnano in maniera originale, talvolta bizzarra o inaspettata, diversi frangenti del XX secolo, per esempio da Apollinaire a Balthus, da Sissi a Lévi-Strauss sui cinquanta esaminati.

A volte, per imprimere un segno indelebile sul proprio tempo, spesso anticipando il futuro, basta un solo intellettuale come spiega Francesco Cenetiempo in Pier Paolo Pasolini l’ultimo eretico (Gammarò), con un’analisi dettagliata delle lettere e dei film del grande scrittore e regista in lotta contro l’omologazione di massa perpetuata in una società consumista.

Ma c’è chi invece ai consumi dedica un’attenzione intelligente, si tratta di Raymond Loewy in Non accontentarsi mai (I Quaderni di mare verticale) con un testo uscito nel 1951 (e solo ora tradotto) dove l’autore, tra successo e meritocrazia, esalta lo stile di vita statunitense, di cui egli contribuisce a incrementare facendo il designer a tutto tondo dal pacchetto di sigarette Lucky Strike al dispenser della Coca-Cola.

Invece tra i consumi più longevi può annoverarsi anche la canzone, benché Girolamo Rossi per Musica politica (Castelvecchi) scelga circa un secolo di brani che va dal canto sociale all’inno di partito, spiegando come l’arte delle sette note risulta sempre funzionale alle democrazie e soprattutto alle dittature.

E proprio di politica oggi sarebbe utile che tutti leggessero il George Orwell di Sul nazionalismo (Lindau), 50 paginette che l’autore di 1984 e La fattoria degli animali scrive nel 1945 alla fine di un conflitto, la seconda guerra mondiale, di cui ancor oggi si avvertono le tragiche conseguenze.

Guido Michelone

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