I lavori di riqualificazione si sono conclusi ormai più di sei anni fa e, da martedì pomeriggio, anche la posa della targa toponomastica sancisce l'avvenuta trasformazione del "parcheggione" in piazza Antico Ospedale. Uno spazio riqualificato, con le prestigiose architetture riportate all'antico splendore e le torri del Sant'Andrea sullo sfondo.
L'area polifunzionale - ci sono il verde, lo spazio dei parcheggi utilizzabile anche come arena estiva e, agli estremi opposti, l'università, gli spazi creativi di San Pietro Martire e la zona destinata a ospitare l'Atl di quadrante - è ancora in trasformazione, interessata dal cantiere della biblioteca civica e universitaria e dal recupero degli spazi interni dell'ex Manica delle Donne.
Ma intanto, dopo molto tempo, la piazza inizia con l'avere un nome. «E’ un luogo che racconta la storia di Vercelli attraverso secoli – dice il sindaco Andrea Corsaro prima di scoprire la targa –: dal medioevo di Guala Bicchieri e dell'ospedale dei pellegrini per proseguire con lo sviluppo cinquecentesco di una struttura divenuta sempre più grande e prestigiosa: l'arciospedale della carità, come viene chiamato nei documenti, secondo solo a quello di Parigi. Di quell'edificio che si era costituito attraverso i secoli, purtroppo, ci restano solo ricordi e alcune fotografie dopo le demolizioni degli anni '60».
A rammentare le architetture antiche, con i corridoi e i reparti a crociera che occupavano l'area, sono i camminamenti realizzati nella zona oggi occupata dal verde, dopo gli interventi di riqualificazione avviati tra il 2012 e il 2013. Un cantiere che partiva con una dotazione iniziale di 13 milioni di euro e che ha completamente rivoluzionato la zona. E che di anno in anno, si è poi arricchito di nuovi interventi.
Gli spazi vasti hanno consentito alla città, anche in epoca covid, di avere un'arena per le manifestazioni estive facilmente raggiungibile, centrale e molto suggestiva: «La piazza continuerà a essere utilizzata per gli spettacoli - assicura il sindaco - ma abbiamo in mente alcuni correttivi che, la prossima stagione, consentiranno di valorizzare al meglio tutte le varie manifestazioni».
Lo scoprimento della targa, effettuato con gli assessori Mimmo Sabatino, Emanuele Pozzolo e Massimo Simion e con presidente e vice del Consiglio comunale, Romano Lavarino e Gianni Marino, ha consentito anche di fare il punto sull'evoluzione dei cantieri che si affacciano sull'area, primo tra tutti quello per la Biblioteca. Dopo i ritrovamenti archeologici e la variazione del progetto che consentirà di mantenere fruibile la zona degli scavi, c'è stato un altro stop collegato all'aumento dei costi. «La situazione si sta risolvendo - spiega il vice sindaco Simion - e i lavori stanno procedendo».
Nella parte opposta dell'area, invece, è tornato al Comune l'Ex-18, uno dei primi immobili riqualificati e, fino a poco tempo fa, concesso in uso a una caffetteria. La chiusura del locale e lo scioglimento della società che lo aveva gestito, oltre al mancato adempimento di parte degli oneri inseriti nella convenzione, ha spinto il Comune a revocare la concessione. Lo stabile, che sarà sede dell'Atl di quadrante - Vercelli, Biella e Novara - è da qualche settimana tornato nelle mani del Comune.
Ha invece una sua destinazione ben definita il complesso del monastero di San Pietro Martire, occupato da associazioni, enti di servizio, dai laboratori della Diapsi: uno spazio destinato alla creatività, al sociale e alla cultura con la bellissima Sala delle Unghie e il chiostro utilizzato per concerti e spettacoli d'essay.
Proprio in questi giorni si stanno concludendo anche i restauri all'interno della chiesa di San Pietro Martire che, fino alla costruzione dell'ospedale Sant'Andrea, era annessa al reparto di Ostetricia dell'allora ospedale: «Un luogo simbolo per tanti vercellesi, anch'io sono stato battezzato lì», dice Corsaro che, nel suo secondo mandato di sindaco aveva avviato gli interventi sull'area e che, a distanza di un decennio, li vede oggi prossimi alla conclusione.





