Attualità - 31 maggio 2022, 12:03

Il Cammino di Alice per dire no alla violenza contro le donne

Tappa vercellese per il progetto di Paola Faletto

Il Cammino di Alice per dire no alla violenza contro le donne

Tappa in provincia di Vercelli per "Il Cammino di Alice", svolto in solitaria da Paola Faletto che, dalla Valchiusella, raggiungerà a piedi Reggio Emilia, in particolare l’Arena Campovolo per partecipare l’11 giugno al concerto contro la violenza sulle donne “Una, Nessuna, Centomila”. Lungo un percorso di circa 300 km che attraverserà oltre 60 Comuni, distribuiti tra Piemonte, Lombardia ed Emilia Romagna sulla Via Francigena, sono previsti incontri e momenti di confronto contro la violenza di genere.

«L’idea iniziale è nata in modo assolutamente istintivo nel febbraio 2020 – dice Paola Faletto -: parallelamente è stata attivata la casella di posta elettronica ilcamminodialice.redbox@gmail.com,destinata a raccogliere, anche in forma anonima, lettere e messaggi di donne che abbiano direttamente o indirettamente vissuto l’esperienza della violenza di genere in tutte le sue declinazioni e abbiano voglia di raccontare le loro storie. Tutte le testimonianze saranno oggetto di un successivo lavoro».

Sul territorio vercellese Paola Faletto è stata accolta lunedì mattina  a Santhià dal presidente del  Cisas, Consorzio Intercomunale per i Servizi di Assistenza Sociale e sindaco di Salasco, Doriano Bertolone, con Paola Gallina educatrice e operatrice Centro Antiviolenza e Alice Toselli assistente sociale e responsabile Centro Antiviolenza e referente del Punto informativo della Rete del Nodo provinciale antidiscriminazioni, dal sindaco di Santhià Angela Ariotti e da Lella Bassignana, referente del nodo provinciale antidiscriminazioni e Consigliera di Parità della Provincia di Vercelli.

Da Santhià, percorrendo la Via Francigena, è passata  dai comuni di San Germano, Olcenengo, Salasco per arrivare in serata a Vercelli sostenuta dall’amica Patrizia Jorio Marco.
Martedì mattina, prima di lasciare il Piemonte, è stata ricevuta  in Provincia  dalla Referente del Nodo contro le discriminazioni -  consigliera di Parità, Lella Bassignana con il capo di gabinetto della Provincia di Vercelli Marcello Pamparana, il presidente del Cisas Doriano Bertolone, la dirigente settore politiche sociali – Centro antiviolenza EOS della città di Vercelli Alessandra Pitaro, il presidente dell’Associazione 12 dicembre Gianni Paronuzzi.

«Lo specifico ruolo e funzione sia come Referente del Nodo contro le discriminazioni che  come  Consigliera di parità – ha affermato Lella Bassignana - è quello  di contrasto alle discriminazioni  che secondo la Convenzione di Istanbul dell'11 maggio sono  una violazione dei diritti umani e una forma di discriminazione. È la stessa OMS a coniare il termine “violenza di genere”  per indicare un complesso arcipelago di comportamenti rivolti contro le donne che includono violenza domestica, violenza sessuale, violenza psicologica ma anche mobbing o uso del corpo femminile in modo squalificante o irrispettoso.  Il Parlamento Europeo nel 2006 ha riaffermato – in sessione plenaria – il fatto che la violenza degli uomini contro le donne rappresenta “un fenomeno universale collegato all’iniqua distribuzione del potere tra generi che ancora caratterizza la nostra società».

Dopo aver tratteggiato la attività svolte sia come consigliera di parità che come Nodo antidiscriminazione per la sensibilizzazione delle giovani generazioni di prevenzione e contrasto alla violenza alle donne: dal progetto ” What Women Want: Respect us“ destinato agli studenti e agli Insegnanti degli Istituti Superiori del territorio provinciale al manuale: "Le buone pratiche contro la violenza di genere”, al Corso di formazione contro le molestie e la violenza anche di tipo sessuale nei luoghi di lavoro, ha consegnato il  manuale contro la violenza e alcune pubblicazioni sulla storia della Provincia di Vercelli e sulle bellezze paesaggistiche e culturali. 

redaz

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