L'interrogazione di Pd e lista civica sulla possibile riconversione della linea ferroviaria Vercelli-Casale ha aperto lo spazio a un dibattito sui temi della mobilità sostenibile e dei collegamenti ferroviari "minori".
Un primo spunto al dibattito viene offerto dal Coordinamento per la mobilità integrata e sostenibile che offre questi spunti di riflessioni a cittadini e amministrazioni locali.
Buongiorno,
Siamo un gruppo regionale di comitati e associazioni di pendolari, gruppi a sostegno del trasporto pubblico, della mobilità sostenibile e dell’ambiente nonché privati cittadini che si sono radunati nel Coordinamento per la Mobilità Integrata e Sostenibile (siglato CO.M.I.S.). Scriviamo a riscontro dell’articolo pubblicato il 9 febbraio scorso titolato “Vercelli - Casale: è ora di pensare alla riconversione della linea ferroviaria” nel quale alcuni esponenti politici propongono di utilizzare il sedime ferroviario per realizzare una pista ciclabile.
Innanzitutto ci teniamo a precisare che la suddetta linea è sospesa e non dismessa e ciò comporta che, a richiesta della Regione, potrebbe essere riattivata in qualsiasi momento previ lavori di adeguamento che sono a carico di Rete Ferroviaria Italiana.
E’ ormai evidente come le nostre città siano sempre più ostaggio del traffico e soffocate dall’inquinamento perciò fino a quando non si prenderà coscienza del fatto che occorre diminuire la circolazione veicolare privata sulle strade, e non sostituirla con altra a propulsione elettrica, ogni proposta che non vada in quella direzione, risulterà inutile. Se vogliamo quindi invertire la tendenza del continuo sforamento dei limiti di inquinamento dell’aria, che comportano pesanti sanzioni da parte dell’Europa, e programmare la rivoluzione “verde”, ormai non più rinviabile, concordata a livello europeo e regolata da precise scadenze, dobbiamo pensare ad un diverso modello di trasporto per lo spostamento delle persone.
Non dimentichiamoci inoltre che tra i requisiti richiesti per ottenere l’erogazione dei fondi del Next Generation Eu vi è la presentazione di progetti finalizzati alla transizione ecologica da realizzarsi soprattutto mediante le infrastrutture e la mobilità sostenibile. Fino ad ora invece abbiamo assistito a proposte irricevibili, fantasiose, costose ma soprattutto inutili.
In questo contesto ci chiediamo quale utilità avrebbe la pista ciclabile per i pendolari, dal momento che, realisticamente sarebbe davvero funzionale solo dove ci si deve spostare per brevi tratti. I percorsi per le biciclette dovrebbero essere piuttosto realizzati sulle molte strade di campagna che già esistono, pulendone i sedimi e collegandole con tracciati segnati e mappati. L’interscambio tra treno e bici, nelle stazioni appositamente attrezzate, formulerebbe in questo modo un connubio esemplare a beneficio di tutte le esigenze. Gli edifici recuperati potrebbero essere destinati a servizi per i turisti con uffici informativi, punti di ristoro e degustazione; per i ciclisti si potrebbero riservare spazi adibiti al ricovero delle bici e per piccole manutenzioni.
Abbiamo sentito in molti contesti raccontare che I fondi per la riattivazione delle tratte sospese, come la Casale Monferrato – Vercelli, non ci sono ma è compito degli amministratori pubblici in carica richiederli a chi di competenza (Ministero dei Trasporti – Fondo Nazionale Trasporti) invece di lamentarne l’assenza ad ogni occasione ma contemporaneamente prometterli per progetti privi di lungimiranza e di difficile realizzazione. Aggiungiamo che la suddetta linea dovrebbe essere inserita in un contesto più ampio di collegamento diretto con Alessandria per soddisfare le esigenze di spostamenti che si sono venuti a creare con l’accorpamento dei Tribunali, l’istituzione di sedi distaccate dell’Università oltreché per favorire i flussi turistici numericamente sempre più rilevanti.
In conclusione, ci rendiamo disponibili a tutti coloro che vogliano conoscere uno scenario per i nostri territori diverso da quello che si disegna, il quale come è chiaro porterebbe beneficio a pochi e per brevi periodi dell’anno a discapito di altri di cui gioverebbero tutti.
Non siamo visionari anzi abbiamo una visione ben chiara del futuro che vorremmo, per questo siamo determinati ad affermare che sia giusto fare adesso questi ragionamenti per non arrivare impreparati al domani.




