In pochi giorni, le Acli di Gattinara perdono due storici presidenti del circolo cittadino: Alberto Rondi e Luciano Mantovani, due persone molto conosciute e apprezzate in città dove avevano ricoperto attivi ruoli nella vita sociale.
Uomo di grandissima simpatia e disponibilità, Rondi aveva 86 anni ed è spirato dopo una malattia che lo aveva colpito solo pochi mesi fa: negli anni era stato presidente del Gattinara Calcio, dell'Asilo Patriarca e delle Acli, associazione per la quale era diventato un vero e proprio punto di riferimento. Dal patronato al soggiorno marino, dagli incontri alle feste e ai tradizionali pranzi: non c'era iniziativa nella quale Rondi non fosse coinvolto con il suo entusiasmo. A salutarlo, nei giorni scorsi, una chiesa parrocchiale piena in tutti i posti ammessi dalle disposizioni anti Covid. In suo onore, accanto alla bara, è stato esposto lo storico stendardo delle Acli, risalente al 1946 e recentemente restaurato: grandissimo l'affetto mostrato dai tanti amici che si sono stretti alla moglie Luigina, ai figli Marinella con Marco e Fabrizio con Sabrina, alle nipoti Martina e Cristina.
«Avrò sempre impresso nella memoria quel suo bellissimo e rispettoso modo di fare con le persone e il suo sorriso: ci mancherai davvero tanto, Berto. Il ricordo della tua anima meravigliosa e gentile resterà per sempre nei nostri cuori», ha scritto Giuliano Bugnolo, attuale presidente del Circolo Acli di Gattinara.
E' spirato invece nella giornata di martedì Luciano Mantovani, 94 anni. «Anche lui come Alberto Rondi è stato un buon presidente del sodalizio cittadino – ricorda Bugnolo -. Uomo buonissimo, sempre presente al nostro circolo e con la musica nel cuore... Ci stringiamo attorno ai famigliari e al loro dolore, manifestando tutta la nostra vicinanza in questa prova della vita così dura e difficile da superare».
Come Rondi, anche Mantovani era conosciutissimo a Gattinara, così come i suoi figli: Mario, insegnante di musica alle scuole medie, è stato sindaco della cittadina per un decennio e consigliere provinciale di Forza Italia; il fratello gemello Gianni ha lavorato in Comune come messo e impiegato. E proprio dal padre, a lungo presidente della Banda, sia i figli che i nipoti hanno ereditato la passione e un vero e proprio talento musicale, come ricorda l'attuale presidente della Santa Cecilia, Massimo Bozzotto: «In tutti gli anni in cui ha suonato e sono veramente tanti, eguagliando per anzianità bandistica tutti i musici che hanno militato nella Santa Cecilia, Luciano ha sempre cercato di stimolare e guidare la Banda secondo i principi della buona educazione, del coinvolgimento personale e della responsabilità. Prediligeva sia il lato umano che quello musicale: ha dapprima visto crescere musicalmente i suoi figli, poi anche i suoi nipoti, ma soprattutto la Banda che è sempre stata motivo di orgoglio, incontro, condivisione, in un ambiente semplice, sano e senza pregiudizi, un luogo dove ognuno doveva sentirsi "a casa propria"». Da una decina d'anni Luciano Mantovani aveva smesso di suonare, ma finché ha potuto non ha mai mancato un concerto come ascoltatore attendo e partecipe. Anche lui, come Rondi, lascia un grande vuoto: le esequie si svolgeranno giovedì 24 dicembre alle 10,30 nella chiesa parrocchiale di San Pietro dove, mercoledì alle 18, verrà recitato il rosario. Mantovani, vedovo da qualche anno, lascia i figli Mario e Gianni, le nuore Mariella e Daniela, i nipoti Marco, Alessandro, Matteo e Silvia con le loro famiglie e i pronipoti Serena, Alice, Giorgia, Pietro ed Emi.




