Cronaca - 26 ottobre 2018, 11:53

Resti umani negli scatoloni: inchiesta sconvolgente a Biella

TEMPIO CREMATORIO SOTTO SEQUESTRO E DUE PERSONE IN MANETTE: ALL'INTERNO DELLA STRUTTURA SAREBBERO STATE COMMESSE GRAVI VIOLAZIONI

Il blitz dei carabinieri al tempio crematorio di Biella

Il blitz dei carabinieri al tempio crematorio di Biella

Tempio crematorio di Biella sequestrato e ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di due persone a causa di gravi violazioni riguardanti l'attività compiuta all'interno della struttura.

Biella è sotto shock per l'indagine sul tempio crematorio cittadino che ha portato alla custodia cautelare in carcere di due persone e al sequestro della struttura situata al cimitero in via Piacenza.

Il blitz di venerdì mattina , 26 ottobre, da parte dei Carabinieri del nucleo di polizia giudiziaria e dei militari del nucleo operativo (con tanto di elicottero) ha coinvolto la Socrebi, società creata dall’impresa di pompe funebri Ravetti. Dalle prime informazioni a finire sotto accusa è l'attività svolta all'interno dell'impianto e le inadeguate modalità di trattamento delle salme. Grazie all'ausilio delle riprese di telecamere nascoste sarebbero stati ritrovati resti umani all'interno di alcuni scatoloni. 

Al termine di una lunga indagine i carabinieri del nucleo di polizia giudiziaria, guidati da Tindaro Gullo, e i colleghi del nucleo operativo hanno effettuato un blitz bloccando l'impianto, inserito nel cimitero della città, e gestito dalla Socrebi, società creata dall'impresa di pompe funebri Ravetti. I provvedimenti sono stati emessi dal Gip del Tribunale di Biella su richiesta del Procuratore della Repubblica. Sul posto è giunto anche il sindaco, Marco Cavicchioli.

Nel pomeriggio, in Procura, verranno resi noti tutti i dettagli dell'inchiesta.

 

dal nostro corrispondente a Biella

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