Lunedì 28 maggio, rientrando dal lavoro in pausa pranzo, un giovane vercellese, P.M., si è trovato senza luce; e il giorno dopo anche senza gas. Senza solleciti e senza la famosa raccomandata citata in bolletta. Ha così preso qualche cambio e si è fatto ospitare a casa di amici.
“Ci scusi, da un controllo ulteriore la sua bolletta risulta già pagata”. Si è sentito rispondere così quando si è recato ad Atena, per consegnare la ricevuta di pagamento di una (presunta) bolletta di Gennaio 2018 non pagata.
“Scusi – ha risposto - ma mi avete staccato la luce il gas sulla base di un sospetto? Ma state scherzando?”
“Sa col cambio di società si sono sovrapposti i documenti, c'è un po' di confusione”.
Cose da non credere.
Ora, che non tutti paghino le bollette entro la scadenza è cosa nota (addirittura normale in tempi di crisi), ma che una persona si ritrovi improvvisamente al buio e senza gas (fortunatamente non fa freddo...) senza essere avvertito, fa imbestialire.
E se questa persona (come molte altre) avesse avuto in casa un anziano? Un disabile? Se fosse stato lui stesso in difficoltà di salute? E se non avesse avuto un posto dove andare (diamo tutto per scontato, ma non è sempre tutto facile e risolvibile).
E a chi ci si deve rivolgere per chiedere i danni per le loro continue disattenzioni ? A quale prezzo?
Chiedere l’opinione o il riscontro da parte dei lettori diventa superfluo. Chiedere invece un rimborso per i danni subiti sarebbe fondamentale.




