Cinque persone a processo per la morte di Filippo Vicari, l’operaio della Gessi di Vintebbio ucciso da un albero che cadde sulla sua auto mentre si stava recando al lavoro.
A rispondere a vario titolo di omicidio colposo sono Renata Riotti, proprietaria del terreno dove era piantato il faggio che cadde sulla provinciale 299 tra Gattinara a Serravalle; Diego Ballarin, sindaco di Serravalle; Enrica Pera Mut, responsabile dell’ufficio tecnico del Comune di Serravalle; Natalino Gilardi e Davide Belluati, dipendenti della Provincia di Vercelli che hanno il compito di vigilare sulle strade provinciali.
Secondo l'inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore Francesco Alvino, l’albero, alto 30 metri, era malato, ma nessuno prese i provvedimenti necessari per evitare che questa situazione potesse tradursi in un elemento di pericolo per chi si fosse trovato a percorrere la strada.
Il processo si è aperto lunedì davanti al giudice Maria Teresa Guaschino: a rappresentare gli imputati c'erano gli avvocati Roberto Scheda (per Belluati), Anna Binelli (Gilardi), Walter Zanetta (Ballarin e Pera Mut) e Francesco Sicher (difesa Riotti). Presenti, invece, molti dei familiari di Vicari che si sono costituiti parte civile anche contro Comune e Provincia e sono seguiti da diversi legali.
Nell'udienza in programma a dicembre verrà steso il calendario per l'audizione dei testi: è prevedibile che ci sarà battaglia soprattutto sulle deposizioni dei periti tecnici chiamati, sia dall'accusa che dalla difesa, ad analizzare la pianta e a valutare quanto influirono, sulla tragedia costata la vita a Vicari, le condizioni meteo di quella tragica giornata, quando la zona della bassa Valsesia in cui avvenne l'incidente era flagellata dal vento e dalla pioggia.




