Scuola - 27 giugno 2016, 10:28

Lo sport a Vercelli: una lunga tradizione e tante sorprese

GLI STUDENTI IN VISITA ALLA MOSTRA DEL MUSEO LEONE: E' STATA UNA VERA E PROPRIA LEZIONE, MOLTO IMPORTANTE PER IL NOSTRO CORSO DI STUDI

Lo sport a Vercelli: una lunga tradizione e tante sorprese

Abbiamo trascorso l’ultima lezione di Scienze Motorie e Sportive di questo anno scolastico recandoci di buon mattino al Museo Leone cittadino che ospita, fino a settembre, la mostra ”Pionieri, Atleti, Campioni. Cent’anni di sport a Vercelli (1850-1950)”.

Ad accogliere la nostra classe prima B del Liceo delle Scienze Umane è Riccardo, il curatore della mostra, che ci introduce in tutto il percorso espositivo, focalizzando la nostra attenzione su come lo sport cambia la società. L’arco di tempo esaminato parte dal lontano anno 1850 ma, essendo quello attuale un anno olimpico, abbiamo avuto modo, nei mesi precedenti, di prepararci con la nostra insegnante Claudia Arposio sulle origini delle Olimpiadi moderne del 1896 e sul loro fondatore, il barone Pierre De Coubertin, per cui i reperti locali che vediamo li colleghiamo al pensiero collettivo che favorì quell’importante ripresa di celebrazione sportiva.

Impariamo che l’interesse per la montagna nasce dapprima per motivi scientifici e militari e poi sportivi, che l’attuale Club AlpinoI taliano era Centro Alpinistico Italiano, fondato dal biellese Quintino Sella nel 1866, osserviamo un primordiale modello valsesiano di ciaspole interamente di legno, compreso l’assemblaggio e materiale assai pesante da trasportare per i primi alpinisti, anche un paio di sci di legno che oggi ci fanno sorridere…

La Ginnastica vercellese è già presente nel 1875, i ginnasti non avevano i confort attuali per i loro esercizi nelle zone di ricaduta ma la lolla di riso… A Vercelli si praticavano anche concorsi ippici e un filmato del 1950 è presente su Youtube…

Ma a regnare è il calcio, da Bertinetti a Rosetta e Piola, campioni di altissima levatura e anziché le figurine a cui siamo abituati, ecco i gettoni di metallo, loro antesignani… Ci sorprendiamo quando, per il ciclismo, scopriamo che era considerato sport estremo e delle imprese di Felice Chias sulla Serra…

Per la scherma, Leone aveva riservato nel Museo l’apposita sezione delle armi, Vercelli aveva valenti maestri, ricordiamo Visconti per l’impugnatura anatomica, purtroppo non brevettata… Eccoci all’esposizione del pugilato, pronti a sapere di Fusaro, noto anche negli Stati Uniti… E poi al tiro a segno, di cui ammiriamo splendidi vessilli, coi ricami di un tempo e foto di esercitazioni giovanili al Poligono…

Un’attrezzatura da palombaro cattura la nostra fantasia, è un reperto sovietico… Testimonianze anche delle bocce, sport largamente praticato in città… Fotografie dell’Aeroporto civile di Vercelli, un nome per tutti, quello di Francis Lombardi… E ancora raffigurazioni sul podismo, il tennis, cenni sulla palla tamburello, il biliardo e, davvero importante, la prima Esposizione internazionale sportiva del 1912-13 proprio in città.

Peccato che la visita sia terminata, ringraziamo Riccardo per i chiarimenti e le spiegazioni dateci, ci prenotiamo… già per la seconda parte di questa mostra, ancora in allestimento, per il periodo 1950 - giorni nostri e rientriamo a scuola con la convinzione che Vercelli è stata una città che ha accolto attivamente lo sport: ci piacerebbe un Museo dello sport permanente, sia a scopo didattico che turistico, per non disperdere il patrimonio sportivo cittadino, dal respiro olimpico.

La Redazione sportiva dell’Istituto Lagrangia

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