Resta in carcere Cristina Carenzo, la donna accusata di aver ucciso la madre, Franca Ranghino, 81 anni, nel corso di un violento litigio scoppiato nella serata di mercoledì.
A motivare la decisione del gip Giulia Pravon sono le condizioni di squilibrio psichico manifestato dalla donna, per la quale, dunque, è stata disposta la misura cautelare in carcere nonostante non sia stato convalidato l'arresto disposto, giovedì sera, dal sostituto procuratore Serafina Aceto. A difendere Cristina Carenzo sono i legali Davide Scarpa e Pierpaolo Chiorazzo che hanno inviato al gip la richiesta di una visita psichica e di trasferimento in un istituto specializzato.
Nel corso dell'interrogatorio di garanzia che si è svolto questa mattina nel carcere di Billiemme, Cristina Carenzo ha ribadito la sua versione dei fatti. Ha detto di non essere stata lei a uccidere la madre, ma di averla trovata esanime al mattino e di aver subito chiamato il medico. Avrebbe invece confermato il quadro di difficile convivenza tra le due donne che, dopo essere rimaste sole (la mamma perché vedova, la figlia per la fine del matrimonio), condividevano la villetta al rione Canadà.
Lunedì è in programma l'autopsia sul corpo di Franca Ranghino: i legali nomineranno un consulente di parte e forse l'esame aiuterà a chiarire meglio le cause che hanno portato alla morte dell'anziana vercellese.




