Un'azienda che pagava parte dello stipendio sotto forma di rimborso spese (evadendo quindi le tasse), un bar tabaccheria che aveva un lavroatore in nero e due assunti in modo irregolare e un bar del centro che aveva alle proprie dipendenze un lavoratore completamente in nero. Sono tre le operazioni di contrasto al lavoro irregolare effettute nel corso del mese di gennaio dalla Guardia di Finanza di Vercelli, su segnalazione della Direzione Territoriale del Lavoro di Vercelli. Complessivamente hanno permesso di contestare ritenute non versate per un oltre 15.400 euro, elementi positivi di reddito non dichiarati per circa 25.000 euro, un’Irpef evasa di 5.800 e un’Iva dovuta di 5.500 euro, che dovranno versare ai competenti uffici unitamente alle relative sanzioni.
I CASI Un’azienda vercellese, nel periodo compreso tra il 2011 ed il 2015, ha assunto irregolarmente 5 lavoratori a cui venivano erogate delle somme di denaro a titolo di “rimborso spese”, pari a circa 60.000 euro, per mascherare importi che dovevano invece far parte del normale stipendio e quindi soggetti a tassazione.
Un bar-tabaccheria della provincia, nel 2014, ha avuto alle dipendenze tre persone di cui una completamente “in nero” e due irregolarmente assunte. I dipendenti lavoravano, infatti, a tempo pieno pur avendo un contratto part-time.
Un bar del centro, gestito da cittadini cinesi, aveva alle dipendenze un lavoratore rimunerato completamente “in nero”.




