Il Piano d'Azione Nazionale per l'uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, entrato in vigore all’inizio dello scorso anno, introduce diverse novità per la distribuzione e l’uso dei fitofarmaci. Vengono introdotte specifiche Misure per la riduzione dell’uso o dei rischi derivanti dall’impiego dei prodotti fitosanitari nelle aree frequentate dalla popolazione o da gruppi vulnerabili, che prevedono sensibili limitazioni dell’uso di questi prodotti in ambiente urbano e in aree agricole adiacenti ad aree dove vive la popolazione. Queste limitazioni vanno ad aggiungersi ad alcune preesistenti disposte a tutela delle captazioni delle acque ad uso potabile (divieto di impiego nel raggio indicativo di 200 metri dai pozzi) e divieto d’uso dei prodotti più tossici in ambiente urbano. Tra le limitazioni d’uso val poi la pena di ricordare il divieto di impiego di diserbanti nei terreni dedicati ad agricoltura biologica che, per prassi e per rispetto della normativa di settore, è una pratica nella quale è consentito solamente l’uso di sostanze dedicate. Purtroppo i dati ufficiali derivanti da monitoraggi e controlli effettuati dagli enti preposti hanno evidenziato nel tempo usi impropri, sia per quanto riguarda prodotti non autorizzati per determinate colture (ad esempio in risicoltura), sia di prodotti non autorizzati all’impiego in agricoltura, sia di prodotti per i quali sono vigenti limitazione d’uso a causa del loro ritrovamento da tempo nelle acque di falda. In merito all’agricoltura biologica (pratica che in base a valutazioni complessive soddisfa al meglio il principio di riduzione degli impatti ambientali e di salubrità stabiliti dalla UE), diverse fonti del mondo agricolo vercellese hanno evidenziato dubbi sulla bontà delle pratiche agronomiche effettivamente messe in atto. Legambiente e Pro Natura ritengono che per garanzia della fiducia che i cittadini e i consumatori italiani ed europei hanno riposto in questo tipo di alimenti è necessario che il livello di controlli e di assicurazione dell’attendibilità delle attestazioni sia tale che siano eliminati gli usi impropri. Anche per tale ragione hanno stabilito di rendere pubblici i dati ufficiali forniti dalla Regione Piemonte, aggiornati al 2013. L’elenco delle aziende che praticavano agricoltura biologica nel 2013 e l’elenco dei terreni più significativi dedicati ad agricoltura biologica sono consultabili all’indirizzo www.ambientevc.info/Agricoltura e Ambiente.htm; allo stesso indirizzo sono disponibili presentazioni e documenti di sintesi relativi all’agricoltura e all’uso di agrofarmaci. Legambiente e Pro Natura, volendo coadiuvare gli enti preposti al controllo sull’uso dei pesticidi, sono disponibili ad effettuare sopralluoghi per effettuare, eventualmente, segnalazioni mirate nel caso di sospetti usi impropri, sia nelle coltivazioni convenzionali, sia in quelle biologiche.




