Con un post molto commentato, il deputato uscente e segretario provinciale della Lega, Paolo Tiramani annuncia che non sarà della partita alle prossime Politiche del 25 settembre.
«Il Vice Commissario regionale Alessandro Giglio Vigna - scrive Tiramani - mi ha comunicato l'impossibilità ad essere in lista, perché per la Provincia di Vercelli era disponibile solamente il terzo posto al Senato del Piemonte 2 e non avendo io 40 anni, per quel posto è stato individuato Eraldo Botta. Sono dispiaciuto di non poter continuare questa avventura ma gli incarichi elettivi hanno sempre un inizio e una fine. Continuerò al di fuori delle istituzioni la mia battaglia per il territorio a fianco della Lega».
Subito commentata con grande delusione da militanti e sostenitori del parlamentare, l'esclusione di Tiramani dalle liste del Carroccio appare poco spiegabile alla luce dei risultati ottenuti dalla Lega in questi anni sul territorio vercellese e valsesiano. Anche alle ultime Comunali, che hanno visto il partito di Salvini perdere terreno ovunque, le scelte fatte in ambito locale hanno permesso al partito di mantenere i municipi di Borgosesia e Varallo: le candidature di Fabrizio Bonaccio e Pietro Bondetti, fortemente volute proprio da Tiramani, si sono rivelata vincenti per il partito che, negli ultimi anni, ha portato a casa importanti risultati, a partire dalla rappresentanza eletta nel capoluogo, per continuare con la Regione e con diversi municipi del vercellese. Ma è evidente che, al momento delle candidature, i risultati ottenuti a volte non bastano.
E, tra i più amareggiati per la scelta dei vertici del partito c'è proprio il sindaco di Borgosesia. «Preferirei non commentare una decisione di questo tipo, la Valsesia e il Vercellese saranno nuovamente terra di nessuno. Bravi vertici della lega avete fatto un ottimo lavoro», scrive Bonaccio.
Dei suoi anni romani Tiramani traccia comunque un bilancio positivo. «Sono stati quattro anni e mezzo bellissimi - conclude - Grazie di tutto a voi che mi avete sempre sostenuto, grazie alla mia famiglia e grazie ai militanti. Ci vediamo in battaglia».