Cronaca - 14 aprile 2022, 07:02

Cittadinanze "facili": condanne complessive per 23 anni. Riconosciuta l'associazione a delinquere

La sentenza ha previsto la cessazione del rapporto di lavoro per i due impiegati del Comune di Crescentino finiti in arresto nel 2020 e ha dichiarato falsi i 79 atti finiti nel faldone dell'inchiesta

Ventritré anni - quattro in più rispetto a quanto era stato chiesto dal pubblico ministero nella sua requisitoria. La sentenza di primo grado per il processo ai quattro imputati per le "cittadinanze facili" a Crescentino si conclude con la condanna di Stefano Masino, Annalisa Aresi, Simone Terezinha Frassini e il figlio Raphael Bussolo, riconosciuti responsabili di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e al falso. Sei anni la pena comminata a Masino, Aresi e Frassini, cinque a Bussolo; assoluzione, invece, per alcuni capi di imputazione satellite dei quali i quattro dovevano rispondere a vario titolo. Il collegio ha riconosciuto provata l'associazione a delinquere per la quale, invece, il pubblico ministero aveva chiesto l'assoluzione.

Tra le pene accessorie è stata disposta l'interdizione perpetua dai pubblici uffici e per Aresi e Masino è stata stabilita la cessazione del rapporto di lavoro con il Comune di Crescentino, parte civile nel processo. Infine sono state dichiarate false le 79 cittadinanze iure sangunis concesse dal Comune e finite nel faldone dell'inchiesta.

La sentenza emessa dal collegio presieduto dal giudice Enrica Bertolotto ha di fatto riconosciuto l'impianto accusatorio della Procura: secondo quanto era emerso dalle indagini condotte dalla Squadra Mobile della Questura di Vercelli, la società di servizi di Frassini e Bussolo aveva messo in piedi un sistema corruttivo volto a ottenere la cittadinanza per i clienti brasiliani con la complicità dei due impiegati dell'Ufficio anagrafe del Comune. I quattro imputati, arrestati nell'ottobre del 2020, erano rimasti per otto mesi ai domiciliari, rigettando sempre le accuse contestate: presenti alla lettura della sentenza, così come a tutte le udienze del processo, sono usciti dall'aula visibilmente provati, accompagnati dai loro legali che, dopo la lettura delle motivazioni presenteranno un prevedibile Appello.

Sul fronte civile gli imputati sono stati condannati al risarcire i danni e le spese di costituzione di parte civile al Comune di Crescentino: la corte ha disposto una provvisionale immediatamente esecutiva di 25 mila euro demandando alla sede civile la quantificazione complessiva del danno.

fr