Arte e Cultura - 01 luglio 2015, 00:00

Presentazione di successo per Luca Bianchini alla Mondadori di Vercelli

UN PO' SCRITTORE, UN PO' COMICO, LUCA BIANCHINI HA INTRATTENUTO I SUOI LETTORI PER UN'ORA E MEZZA PRESENTANDO IL SUO ULTIMO ROMANZO "DIMMI CHE CREDI AL DESTINO".

Barbara Bozzola e Luca Bianchini

Luca Bianchini ieri ha presentato alla Mondadori di Vercelli il suo ultimo romanzo Dimmi che credi al destino.

Lo scrittore torinese ha sfoggiato da subito le sue doti da intrattenitore. La sua simpatia è naturale, mai forzata e soprattutto mai offensiva o ridicola. Bianchini si è fatto coinvolgere da quello che gli capitava intorno e anche quando si è lasciato un po’ andare non sono tardate ad arrivare le scuse: <<non volevo essere blasfemo >> dice dopo aver ironizzato su un leggio posto di fianco a lui << dalla lettera si San Paolo Apostolo ai Tessalonicesi. Fratelli…>>.

Del suo modo di fare ci avevano avvisato qualche minuto prima, così la presentazione si trasforma presto in un incontro tra amici. L’idea del libro nasce da una telefonata che Luca riceve da Ornella Tarantola, direttrice dell’Italian Bookshop di Londra: l’edificio dove c’è la libreria sta per essere abbattuto. In seguito ad un incontro in una enoteca romana dove Ornella si racconta senza filtri, Luca decide di scrivere questo romanzo raccontando la storia di Ornella per tentare di salvare la libreria. Tralasciando così la stesura del terzo capitolo pugliese (libro che avrebbe fatto seguito a Io che amo solo te e La cena di Natale). <<Non si può mai dire vedendo in faccia le persone cosa possono avere di nascosto>>.

Un romanzo nato da una storia vera e particolare, ogni personaggio proviene dalla realtà e Luca racconta dei suoi incontri attraverso aneddoti divertenti. Per esempio c’è Bernard, un anziano londinese che ha fatto la guerra e che gli elenca a memoria tutte le città sulla costa tirrenica, o il gatto immaginario, in realtà esistente ma molto timido, e unico argomento di discussione durante una cena consumata da Bianchini con i padroni dell’animale. << Sono rimasto un po’ provato dalla cena, ma all’uscita mi è venuto un flash: e se questa storia se la fossero inventata per prendere in giro chi non conoscono? In fondo basta prendere foto da Facebook, che è pieno di gatti, e stamparla>>. 

Non mancano gli stereotipi: come gli italiani che per i londinese sono tutti napoletani, o il classico inglese doc, come Bernad, che fa colazione solo con il porridge. Bianchini per due categorie si riserva di approfondire la questione, parla degli intolleranti e degli “extra-terrestri”. << Oggi se non hai l’intolleranza non vali niente. Io lo so perché mangio tutto e quando rispondi “tutto” ti guardano allibiti chiedendoti “ma tutto, tutto”? >> spiega ridendo. << E’ un po’ come ordinare un caffè normale>>.
Gli extra- terrestri invece sono i londinesi: << A Hampstead c’è un parco, e a qualsiasi ora c’è sempre qualcuno che fa sport, che corre. A me sembrano extra-terrestri perché non capiscono a che ora lavorino, sei lì alle 10:00 ed è pieno di gente. Corrono anche con le carrozzine o con il cane>>.   

Osservando lo scrittore e ascoltando i racconti sui personaggi, come Ornella << che ha vinto dei soldi scommettendo sul sesso del primogenito di William e Kate e li ha regalati alla Patti>>, o sulla Patti <<la migliore amica di Ornella>>, questo libro è sicuramente piacevole e divertente. Un libro, come molti altri, <<da comprare in libreria, perché solo così si possono aiutare le librerie>>, come dice Ornella, quella vera, che sta tentando di tenere in piedi il suo Italian Bookshop.  

Barbara Bozzola e Luca Bianchini

Barbara Bozzola e Luca Bianchini

Barbara Bozzola e Luca Bianchini

Luca Bianchini firma un autografo

Matilde Ferrero