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Arte e Cultura | 08 agosto 2024, 11:12

Addio a Betty Ferrero, artista di talento e donna brillante e solare

Il ricordo: «La sua attività avrebbe meritato un riconoscimento anche cittadino».

Addio a Betty Ferrero, artista di talento e donna brillante e solare

Oggi giovedì 8 agosto, nella chiesa di San Bernardo (Madonna degli Infermi) di Vercelli si sono svolti i funerali di Elisabetta ‘Betty’ Ferrero; piangono la nota artista vercellese il marito Paolo Vandone, i figli Michele con Valentina e Nina, Lorenzo con Alessia e i numerosissimi amici, con i quali condivideva molte passioni culturali.

Il talento di Betty come pittrice e poi illustratrice si manifesta a ventenne, nel 1980, nello stesso periodo in cui altri giovani, compagni di strada come lei, iniziano a dedicarsi alla musica, al teatro, alla letteratura, facendone ben presto una professione riconosciuta in tutt’Italia. Tra le prime uscite pubbliche va ricordato, in quegli anni una mostra a Studio 10 dal titolo ‘Giovani artiste vercellesi’ dove acanto alla già “veterana“ Carla Crosio, espongono Serena Leale, Angela Aceto, Lella Michelone e appunto Betty Ferrero, che si distingue subito per uno stile pittorico fiabesco, quasi fantasy, che faceva presagire alla svolta verso l’illustrazione per l’infanzia che, grazie a uno spiccato tratto neosurrealista, caratterizzerà da sempre una produzione estetica che ora meriterebbe un riconoscimento pubblico anche cittadino.

Betty continua una tradizione per molti versi familiare, nel senso che, da piccola, all’interno del focolare domestico, aveva davanti l’esempio di nonno e mamma che si dedicavano alla pittura; e la passione verso l’estetica figurativa si protrae con l’iscrizione al Liceo Artistico e con la specializzazione nelle arti grafiche, che le consentono un‘iniziale lavoro in ambito pubblicitario, che però limita il desiderio di potere disegnare in completa libertà espressiva. Da qui la scelta di frequentare tre scuole di illustrazione, con l’idea di un costante aggiornamento, che le consentirà di ottenere nel 2008 la laurea presso il CSTG (Centro Studi Terapia Gestalt), con una filosofia in perenne collegamento tra esistenza umana e attività creativa.

Il primo lavoro commissionatole da illustratrice è una serie di immagini per libri dedicati ai cetacei (balene, capodogli, orche, delfini), in cui manifesta appieno l’eccellente singolarità nel disegnare a mano libera, servendosi soprattutto di acquarelli, lapis e matite, anche se, dal 2010 in poi, come tutti, adoperava di frequente le tecniche digitali. Fra le tante attività, resta nota la collaborazione al MIA (Milan Illustration Agency) una realtà editoriale di fondamentale importanza nel mondo dell’illustrazione. A tutto questo si accompagnava una figura di ragazza e poi di donna solare, sempre elegante, sorridente, brillante, solare.

Guido Michelone

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