Apre sabato pomeriggio in Santa Chiara, la mostra “L’amicizia di una vita”: quadri e sculture del maestro Gastone Cecconello che ripercorrono 60 anni di amicizia tra il pittore e Angelo Gilardino. Il taglio del nastro è alle 17: la mostra, inserita nelle iniziative della rassegna "Il legno che canta", proseguirà fino al 31 marzo.
«Avremo la possibilità di ammirare le opere straordinarie che raccontano con tecniche ed espressioni diverse il pensiero dell'artista», dice il sindaco Andrea Corsaro, presentando la mostra insieme all'artista, al curatore Marco De Santi, presidente dell'Associazione Angelo Gilardino e al vice presidente Enrico De Maria. Un'iniziativa che, oltre a Santa Chiara, coinvolgerà una decina di negozi cittadini.
«In accordo con Ascom – spiega De Santi - verrà realizzata anche una mostra diffusa sul territorio. Alcune vetrine di negozi cittadini che esporranno un’opera del maestro per coinvolgere la città e amplificare l’attenzione intorno all'evento».
Esporranno: la boutique “Andreana” di viale Garibaldi; il negozio di moda uomo “Shop” di via Fratelli Ponti; l’orologeria “Era ora” di via Laviny; la gioielleria “Poma” di via Nigra; il negozio di abbigliamento “Donis Donna” di via Nigra; la pasticceria “Taverna e Tarnuzzer” di piazza Cavour; il negozio di confezioni e tendaggi “Finotello Patrizia” di piazza Cavour; la cioccolateria e confetteria “Il Girasole” di piazza Cavour; la libreria “Mondadori” di via Cavour e la galleria antiquaria “Bellaguardia Claudia” di corso Libertà.
A descrivere l’amicizia con il maestro Gilardino, proprio Gastone Cecconello: «E' stata davvero l'amicizia di una vita - dice -. In mostra si trova un’opera dedicata ad Angelo “Canzoncina per Angelo Gilardino che, dopo aver ammirato l’opera, interpretò con suoni leggeri le tonalità dei pastelli. E’ la fame si sapere che mi ha portato a crescere nell’arte. Da ragazzo non avevo i mezzi per frequentare l'Accademia, così, per avere il tempo di dipingere, lavoravo in una panetteria di notte, e il pomeriggio cercavo scorci da immortalare. Ancora oggi sono all’eterna ricerca».
L’amicizia tra Gilardino e Cecconello, è stata raccontata dal compositore vercellese in un capitolo dell’autobiografia “Io, la chitarra e altri incontri”. Angelo Gilardino la fa risalire al 1957: il futuro concertista aveva 16 anni, il futuro artista uno in meno. Si vedevano ogni sera nel locale di casa Cecconello, in via Gallardi, che il giovanissimo pittore (già notato da un artista del valore di Enzo Gazzone, allora direttore del Belle Arti) aveva trasformato in un vero atelier. Cecconello dipingeva e Gilardino studiava chitarra. Da allora, tutte le mostre di Cecconello sono sempre state commentate da Gilardino, che era anche un finissimo critico d’arte e in casa del musicista c’era sempre qualche opera di Cecconello.
La mostra, a ingresso gratuito, sarà visitabile dal venerdì alla domenica dalle ore 16 alle ore 19.