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Attualità | 01 febbraio 2024, 14:05

Infortuni e incidenti mortali sul lavoro: i numeri di Vercelli e del Piemonte

I dati dell'Osservatorio Vega raccontano una piaga dalla quale non si riesce ancora a uscire

Infortuni e incidenti mortali sul lavoro: i numeri di Vercelli e del Piemonte

Una situazione in continua evoluzione che, nel corso dell'anno, ha visto il Piemonte migliorare a livello generale. Ma visto che dietro ai numeri ci sono persone, risulta impossibile dare una connotazione positiva ai dati diffusi dall'Osservatorio Vega sulla sicurezza del lavoro. Sono infatti ben 75 i lavoratori che hanno perso la vita in Piemonte, nell'anno appena trascorso, a causa di infortuni mortali.

E se il vercellese ha formalmente numeri contenuti - due gli incidenti mortali registrati - è altrettanto vero che il dramma dell'incidente di Brandizzo, con cinque vittime, quattro delle quali vercellesi, non potrà mai uscire dalla memoria della città.

A fine 2023 il Piemonte registrava un indice di incidenza di mortalità dei lavoratori per milione di occupati pari a 34,2 contro una media nazionale di 34,6. 

«Alcune province presentano un rischio di infortunio mortale sul lavoro molto superiore alla media nazionale che le pone addirittura in “zona rossa” - rileva Mauro Rossato, presidente dell'Osservatorio -. Le province a maggior rischio risultano essere: Verbano-Cusio-Ossola, Biella e Asti. Novara è invece l’unica provincia del Piemonte in zona bianca, con un rischio di infortunio mortale sul lavoro molto inferiore rispetto alla media nazionale (19 contro 34,6)».

Per quanto riguarda le incidenze, nel dettaglio, in regione si scopre che sono Verbano-Cusio-Ossola, Biella e Asti a trovarsi in “zona rossa” con un’incidenza rispettivamente di 61,8, 57,7 e 56,3. Sono seguite da Alessandria in zona arancione (41,6) e in zona gialla da Torino (30,9), Cuneo (30,5) e Vercelli (29,3), mentre in zona bianca, con rischio di mortalità ben al di sotto della media regionale e nazionale, troviamo Novara (19,0).

I numeri, però restano molto alti. Sono 75 i decessi da gennaio a dicembre 2023 (contro i 93 del 2022): 61 quelli rilevati in occasione di lavoro (2 in meno dello scorso anno) e 14 quelli in itinere (16 in meno del 2022).

Il più elevato numero di decessi totali si è verificato in provincia di Torino (34). Seguono: Cuneo con 10 decessi, Alessandria (8), Novara (7), Verbano-Cusio-Ossola e Asti (5), Biella (4) e Vercelli (2).

Torino è in cima alla graduatoria anche quando si analizzano gli infortuni mortali in occasione di lavoro con 28 vittime. Seguono: Cuneo con 8 decessi, Alessandria (7), Asti (5), Verbano-Cusio-Ossola e Biella (4), Novara (3) e Vercelli (2).

Sono 42.826 le denunce di infortunio complessive su un totale, in Italia, di 585.356: vale a dire il 7,3% di quelle rilevate sulla penisola.  Alla fine di dicembre 2023 le denunce di infortunio totali sono diminuite del 20,8% rispetto alla fine di dicembre del 2022: erano 54.055 e ora sono 42.826. Un decremento, è opportuno sottolinearlo, dovuto quasi esclusivamente alla scomparsa dalle statistiche degli infortuni connessi al Covid.

Le Attività Manifatturiere, alla fine del 2023, sono in cima alla graduatoria delle denunce di infortunio in occasione di lavoro (5.433). Sono seguite da: Sanità (3.206), Trasporti e Magazzinaggio (2.453), Commercio (2.330) e Costruzioni (2.220).

È la provincia di Torino quella con il maggior numero di denunce totali di infortunio (22.191), seguita da: Cuneo (7.237), Alessandria (3.935), Novara (3.544), Asti (1.759), Vercelli (1.726), Verbano-Cusio-Ossola (1.302) e Biella (1.132).

nfine, sono 16.802 le denunce di infortunio delle donne lavoratrici (12.857 in occasione di lavoro) e 26.024 quelle degli uomini (22.420 in occasione di lavoro).

Le denunce dei lavoratori stranieri sono 8.578 su 42.826 (oltre il 20%). E sono 7.061 le denunce degli stranieri in occasione di lavoro.

Le denunce di infortunio fino a 14 anni sono 5.005, circa l’11,7% del totale degli infortuni dei lavoratori piemontesi.

 

 

redaz

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