Continuano a dirsi convinti della bontà del loro progetto e assicurano la massima prudenza e sorveglianza su tutti gli atti. A una settimana dall'ennesima fumata nera sul tema della gestione del servizio idrico integrato, i vertici di "Bcv Acque" tornano a farsi sentire per ribadire la propria posizione, portata avanti, attraverso atti ufficiali, fin dallo scorso ottobre: «Gestione inhouse, così come richiesto dal 67% dei sindaci che hanno votato alla conferenza dell'autorità d'ambito», dicono il presidente Fabrizio Amatelli e l'amministratore delegato Leonardo Gili, nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno preso parte la vice presidente Laura Lenoncini e il consigliere Gabriele Martinazzo.
Dopo l'ennesima fumata nera, la Regione starebbe per conferire al senatore Roberto Pella l'incarico di commissario dell'ente governativo Ato2 per sbloccare la situazione di stallo che si è nel frattempo creata. A favore della gestione inhouse si sono schierati anche i sindacati che hanno organizzato ripetuti presidi in occasione delle ultime riunioni dell'ente.
«Chiederemo anche l'accesso agli atti per verificare che dal piano d'ambito approvato sia stati espunti gli atti che valutano come migliore la soluzione della gestione mista, così come richiesto dai sindaci del nostro territorio», aggiunge Gili. E, a fronte delle dichiarazioni ufficiali improntate alla prudenza, l'esito della conferenza della scorsa settimana sembra aprire la strada a una situazione ben più complessa.
«Se ci sarà la nomina di un commissario - dice Amatelli - ci aspettiamo di essere almeno ascoltati e che questa figura prenda atto della volontà espressa dalla stragrande maggioranza dei sindaci che si sono espressi per la gestione inhouse». Forma che prevederebbe un'assegnazione trentennale a Bcv Acque del ciclo idrico integrato di Biellese, Vercellese, Valsesia, Casalese e della rete vercellese che, oggi, viene gestita da Asm Iren.
«Quando avremo la certezza dell'affidamento inhouse presenteremo il nostro piano industriale nel quale verranno specificate le modalità di liquidazione della quota vercellese al gestore privato», spiega Amatelli. Una cifra che oscilla tra i 40 e i 45 milioni di euro e che andrà a sommarsi al piano trentennale degli investimenti.