Dieci spettacoli, la prima piemontese di "Teatro", il nuovo lavoro di Renato Cuocolo e Roberta Bosetti e la sfida di "White rabbit red rabbit". Ma anche un rapporto sempre più stretto con Piemonte dal Vivo, con la stagione comunale di prosa, con il museo Borgogna e con il mondo degli studenti.
Da anni "Motus. Movimento, ispirazione e mutamento", la stagione dell'Officina Anacoleti, incarna la visione di teatro indipendente che la Compagnia persegue tenacemente fin dalla sua fondazione. E, quest'anno, rivolge con un occhio di riguardo al mondo dei giovani: nella scelta degli spettacoli e delle tematiche trattate, nel matinée dedicato agli studenti e nella proposta di un abbonamento a prezzo ridotto per i giovani.
A presentare il cartellone Sandro Gino e Alice Monetti, che condividono la direzione artistica della compagnia, Renato Cuocolo per Iraa Theatre, Nadia Macis per Piemonte dal Vivo e l'assessore Gianna Baucero.
Due i titoli che vedono in scena gli Anacoleti: «White rabbit red rabbit», il 25 febbraio 2024, opera dell'esule iraniano Nassim Soleimanpour, è un esperimento sociale in forma di spettacolo, una sfida artistica nel nome della liberà di scrittura che, da un anno, coinvolge nomi di primo piano nel mondo dello spettacolo.
«Chi lo interpreta – spiega Monetti - sale sul palco senza regia e senza prove, apre la busta sigillata che contiene il testo e ne condivide il contenuto con il pubblico. E' una sfida che sta attraversando il mondo del teatro: chi decide di portare in scena questo testo non può averlo visto prima». L'altro lavoro targato Anacoleti è "Ranocchio salva Tokyo", una produzione originale che coinvolge gli allievi del corso di recitazione.
Per parlare di "Teatro", la nuova produzione Cuocolo/Bosetti, Renato Cuocolo è tornato apposta dalla Svizzera dove la compagnia sta lavorando: «E' un nuovo percorso delle produzioni collegate alla donna che cammina: il pubblico segue Roberta che, attraversando gli spazi, si interroga sul senso reale e simbolico del teatro».
La stagione parte il 3 novembre con "La sparanoia" di Niccolò Fettarappa Sandri e prosegue con Leonardo Capuano, il 24 novembre con “Sistema nervoso”. Poi tornerà Luca Zacchini con Gli Omini e “Trucioli”, uno spettacolo in cui si sorride riflettendo su temi importanti.
Il 2024 si apre con Alberto Boubakar Malachino e "SID, fin qui tutto bene", spettacolo vincitore del premio In-box e portato in scena anche al Teatro Parenti di Milano. "Opera pop" di Cipolla e Orfeo, viene ospitato al museo Borgogna con un matinée dedicato alle scuole superiori. Altri nomi di primo piano sono quelli di Elena Bucci e Marco Sgrosso, a Vercelli per “Risate di gioia” e Ciro Masella che porterà in scena “Novecento” di Alessandro Baricco. «Masella - aggiunge Gino - sarà con noi anche per un seminario teatrale di due giorni, destinato ai nostri allievi ma anche a chi ama il teatro e vuole usufruire di un'occasione importante».
La rassegna, come tutti gli anni, avrà come sede l'Officina - teatro di corso De Gregori, con puntate al Civico e al museo Borgogna. Tre le formule di abbonamento (la campagna prosegue fino al 14 ottobre il sabato mattina al Botteghino del Civico): “Fedeltà" che prevede tutto il pacchetto di spettacoli, a eccezione di quello del Borgogna; "Fedeltà plus" che include anche l'appuntamento con “Who am I" appuntamento con la danza inserito nella Stagione di Prosa, e “College" destinato agli studenti delle superiori ai quali viene offerta la possibilità di assistere a tutti gli spettacoli al costo di 45 euro.