Il mancato accordo relativa alla compravendita di una Mercedes ha innescato un violento diverbio tra due gruppi di persone che hanno rischiato di venire alle mani e di dare origine a una rissa.
A porre fine alla vicenda l'arrivo del personale dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura, inviato in via. Monviso dopo una richiesta di soccorso giunta alla Sala Operativa. All'arrivo, le forze dell'ordine hanno trovato numerose autovetture parcheggiate sulla pubblica via e un assembramento di persone intente a discutere poco distante. A chiedere aiuto un uomo che diceva di essere stato vittima di un’aggressione per motivi economici e di avere chiesto aiuto ad alcuni membri della propria famiglia per mettere in fuga i malviventi.
Nelle prime fasi concitate dell’intervento, gli operatori, nonostante la netta inferiorità numerica, si adoperavano senza esitazione per ricondurre alla normalità una situazione potenzialmente pericolosa per la sicurezza pubblica. Ne frangente hanno così notato una donna che, con fare disinvolto, si stava allontanando brandendo tra le mani una mazza da baseball. La donna, poi risultata essere di origine romena, è stata rintracciata e identificata dalle forze dell'ordine che le hanno anche sequestrato l’arma. Successivamente sono stati identificate anche le altre persone coinvolte nel diverbio e, nella circostanza, è stata notata la presenza di un’altra mazza da baseball esposta, in maniera visibile, all’interno dell’autovettura di uno dei presenti. Considerate le circostanze dell’intervento e l’assenza di idonea giustificazione da parte del proprietario circa il porto dell’oggetto atto a offendere, gli operatori hanno proceduto al sequestro anche di questa seconda mazza.
Successivamente, è stato chiarito che la lite tra il primo gruppo di persone, residenti a Vercelli, e un secondo gruppo proveniente da Meda, era nata dal mancato accordo relativo alla compravendita di una Mercedes. Al termine degli accertamenti, la donna di origine romena di 22 anni e un vercellese di 27 anni sono stati deferiti in stato di libertà all’Autorità giudiziaria per il possesso ingiustificato di armi od oggetti atti a offendere.