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Cronaca | 11 settembre 2023, 07:44

Billiemme, pomeriggio di follia per la protesta di un detenuto

La denuncia del Sappe: «Diversi poliziotti hanno dovuto far ricorso a medicazioni. Non si può continuare così»

Billiemme, pomeriggio di follia per la protesta di un detenuto

Altro pomeriggio di follia in carcere a Vercelli dove un detenuto, che non voleva farsi registrare né restare all'interno della struttura, ha dato di matto, tenendo in scacco per ore il personale e costringendo alcuni agenti a far ricordo alle cure mediche.

La denuncia è del sindacato Sappe: «È ora della tolleranza zero!», attacca Vicente Santilli, segretario regionale per il Piemonte: «Un detenuto appena arrivato in carcere a Vercelli ha rifiutato di essere immatricolato perché non voleva starci - spiega - Ha dato di matto e ha inscenato una violenta protesta, che ha tenuto in scacco il personale per ore, nonostante la Polizia Penitenziaria avesse attivato da subito un’opera di persuasione costante. Nella concitazione dei fatti, diversi poliziotti sono dovuti ricorrere alle cure del pronto soccorso del nosocomio cittadino. Il personale di Polizia Penitenziaria è sempre più stanco delle continue aggressioni e violenze subite e auspica in un celere intervento da parte dell’Amministrazione a livello nazionale».

«Non ci sono più parole per descrivere le gravi condizioni di disagio lavorativo in cui versa la Polizia Penitenziaria - denuncia vicesegretario regionale del sindacato, Mario Corvino -. Le quotidiane grida d'allarme del Sappe continuano a rimanere incredibilmente inascoltate dai vertici istituzionali: solo proclami e belle parole, ma, di concreto, il nulla. Queste sono violenze annunciate. È scandaloso che nel 2023 vi siano ancora persone indegne che usano la violenza per cercare di sovvertire il sistema istituzionale all'interno dei penitenziari mirato alla risocializzazione del detenuto, ma in rispetto delle regole. Fortunatamente in carcere ci sono anche persone che si dissociano da questi atteggiamenti violenti e cercano nello studio e nel rispetto reciproco la loro ragione di vita». 

Donato Capece, segretario generale del Sappe, esprime ai poliziotti contusi a Vercelli «la solidarietà e la vicinanza del Sindacato» ed evidenzia come le intolleranze del detenuto e il grave episodio da lui provocato è «sintomatico del fatto che le tensioni e le criticità nel sistema dell’esecuzione della pena in Italia sono costanti. E la situazione è diventata allarmante per la Polizia Penitenziaria, che paga pesantemente in termini di stress e operatività questi gravi e continui episodi critici». 

redaz

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