Il 3 aprile 2021, Enzo Barbano, lo storico della Valsesia, aveva festeggiato il suo novantesimo compleanno: una delegazione dell’Amministrazione Comunale composta dall’allora Sindaco di Varallo, Eraldo Botta, dal Vice Sindaco, Pietro Bondetti e dall’Assessore alla Cultura, Alessandro Dealberto, aveva portato in dono una targa dedicata: “Al nostro illuminato saggio, al nostro autorevole storico, al nostro affascinante narratore, ma soprattutto al nostro grande Amico Enzo Barbano: un augurio speciale per i tuoi novant’anni”. Enzo con la consueta ironia replicò ai complimenti con il suo immancabile: “Sento aleggiare un forte odore di vaselina”.
Per iniziativa degli Amici della Storia in Valsesia, edito dal Centro Libri Punto d’Incontro, è stato pubblicato un volume che raccoglie la vastissima attività pubblicistica e saggistica dell’intellettuale valsesiano, iniziata nel 1955 con un articolo pubblicato sul giornale vercellese: “Libertà”. Sabato 11 settembre 2021 a Varallo, alle Scuderie di Palazzo D’Adda, il volume fu ufficialmente presentato dal professor Angelo Fragonara, in un incontro presentato da Rosangela Canuto, Presidente del Centro Libri, coordinato dal Direttore del Monte Rosa Lorenzo Del Boca. L’autore, impeccabile nell’abito scuro, sdrammatizzato da una cravatta fantasia dai colori vivaci, osando calzini bianchi con riga rossa e scarpe da ginnastica blu, era intervenuto per ringraziare tutti coloro che avevano collaborato: “Questa premura di commemorarmi, mi trasmette una certa inquietudine. Avreste potuto aspettare per presentarlo: dopo la mia morte avreste venduto qualche copia in più”. Al termine dell’incontro Giorgio Gaietta Presidente dell’Istituto per la storia della Resistenza e della Società contemporanea nelle Province di Biella e Vercelli, conferì ad Enzo Barbano, la presidenza onoraria dell’Istituto: “Il 7 ottobre 1974, insieme ad altri altissimi esponenti del mondo culturale e amministrativo della Provincia di Vercelli, contribuì alla fondazione dell’Istituto, accompagnandone nel tempo l’attività con importanti contributi storiografici e paterna attenzione critica”.
Enzo, seguendo le orme del padre Nino, che fu anche Sindaco di Varallo nella prima legislatura dopo la fine della guerra, esercitò l’attività forense, affiancando quelle di educatore e uomo di scuola, professore e preside, ma anche l’impegno di pubblicista, scrittore, storico e studioso della Valsesia. È stato il più anziano socio CAI di Varallo, iscritto dal 1943, fu tra i soci fondatori dell’Istituto per la Storia della Resistenza e delle Società Contemporanea, amico di Cino Moscatelli, nonostante le divergenti idee politiche. Fu tra i fondatori del Lions Club Valsesia, Charter Member, e partecipò attivamente alla vita del Club: recentemente gli era stata conferita la Melvin Jones, la più importante onorificenza lionistica.
“Homo sum, humani nihil a me alienum puto”: «Sono uomo, niente di umano ritengo mi sia estraneo», la frase del latino Terenzio si concretizza nel lungo percorso di scrittura di Enzo Barbano. La: “Storia della Valsesia. Età contemporanea 1861-1943”, edita nel 1967, in occasione del decennale di fondazione della Società Valsesiana di Cultura con la prefazione del Professor Carlo Guido Mor, si fermava al 25 luglio 1943, ma Enzo non si sottrasse all’analisi degli anni che segnarono l’epilogo del fascismo, la fine della seconda guerra mondiale e la ricostruzione di un paese. Lo scontro a fuoco di Varallo del 2 dicembre 1943, non ha molte pagine, neppure un centinaio, ma contiene riflessioni ineludibili. Il libro più intimo e più intenso di Barbano: “Il paese in rosso e nero. Diario 1943-1945. Ballate. Filastrocche e disegni di Luigi Peco”, pubblicato dal Comune di Varallo in occasione del 40° anniversario della Liberazione, è stato recentemente ristampato. Il filo del racconto si dipana leggero ma senza nodi: dall’analisi di un episodio storico apparentemente marginale: L’occupazione austriaca della Valsesia nel 1849 (con prefazione di Alessandro Galante Garrone), alla storia dei cento anni e cento giorni del tribunale di Varallo: “In nome di sua Maestà”, a: Cenere di coriandoli, sul carnevale varallese, di grande ricchezza iconografica, fino alle molte biografie di personaggi singolari: il Bangher, bandito, poi ripubblicato con altre storie a comporre un secolo di vita valsesiana, le figure degli aviatori valsesiani: Storie di aviatori valsesiani, arrivando ai: “Cento anni di uomini varallesi”, nato per ricordare tutti i coscritti a Varallo degli ultimi cento anni. Simbolico suggello della carrellata sui Valsesiani di ieri e di oggi è il ricco libro fotografico sul cimitero cittadino, realizzato in collaborazione con l’amico Virgilio Carnisio. Molte opere di autori valsesiani recano la prefazione di Enzo Barbano, perché la sua voce è autorevole e sa farsi ascoltare. Gli interessi di Barbano furono rivolti anche alla poesia, ed in particolare alla poesia vernacola, pubblicò: Le poesie del Cliss, Cronache poetiche della vecchia Borgosesia. L’opera più importante è dedicata a Cesare Frigiolini, il più celebrato poeta valsesiano: All’osteria del lupo. Vita e opere di Cesare Frigiolini, del quale riuscì a rintracciare a Roma la figlia Matilde, che regalò alla città di Varallo molti inediti.
Caro Enzo i tuoi ultimi mesi sono stati molto difficili, ti immagino mentre l’immancabile sigaretta si consuma fra le dita, guardare il presente con il distacco dei saggi, che non lo disprezzano, ma lo utilizzano per traghettare verso il futuro. Tu oggi ci hai lasciati più soli, ma resteranno per sempre i tuoi insegnamenti.