BIANZE’ – La tavola “Madonna con bambino tra i santi Francesco e Bernardino” potrà nuovamente venir ammirata al Museo Borgogna di Vercelli: l’opera di Giuseppe Giovenone il Giovane (1524-1608) trafugata dalla chiesa di Santa Maria dei Tabbi nel 1980 e proprietà del Comune di Bianzè, infatti, è stata data in comodato d’uso al museo vercellese ed è stata presentata al pubblico.
Si tratta di un’opera di grandi dimensioni 215x165 cm che nel corso del furto è stata smembrata in 3 parti per renderla più facilmente trasportabile; una volta ritrovata dalla Polizia, la tavola è stata portata al laboratorio di restauro della Soprintendenza a Torino che ha sede a Palazzo Carignano, per venir restaurata a spese dello Stato. Terminato il restauro, ci si è trovati di fronte al problema del trovare una collocazione al dipinto che risulta comunque molto fragile e che necessita di condizioni ambientali particolari per poter essere conservato al meglio e così è rimasta per più di 30 anni a Torino:
“A Bianzè non abbiamo un locale con degli standard di sicurezza, una temperatura e umidità tali da poter accogliere un’opera così importante e così fragile – spiega il primo cittadino Carlo Bailo – per cui visto che il Museo Borgogna si è reso disponibile ad accogliere l’opera in comodato gratuito nella sua esposizione, garantendo un’idonea sicurezza, conservazione e valorizzazione come già ha fatto in passato per il Polittico di Bianzè, abbiamo optato per questa soluzione. E il Comune si è impegnato a pagarne il trasporto da Torino a Vercelli, in quanto proprietario”.
Ecco quindi che la giunta comunale ha approvato lo schema del contratto di comodato con il museo e, in qualità di comodante, ha anche approvato uno schema di convenzione per il progetto “Nuove opere per nuove narrazioni. La pala di Bianzè”, di cui il Museo Borgogna è capofila, mentre la Soprintendenza, il Lions distretto 108Ia1 e il Lions Club Vercelli sono partner.
La “Madonna con bambino” verrà quindi collocata insieme al Pollittico nella sala più grande museo: “Personalmente avrei tanto voluto che la Tavola tornasse a Bianzè, magari collocandola nella sala del consiglio – confessa poi Bailo – ma il palazzo comunale non è certificato come museo e non avrebbe potuto accoglierla e poi si tratta comunque, come già detto, di un dipinto fragile che va conservato con grande cura”.
“Comunque sia, la soluzione adottata amplifica ancora di più la visibilità della nostra opera d’arte che avrà il privilegio di esser esposta in un museo importante come il Borgogna di Vercelli – conclude infine il primo cittadino – e per questo ringrazio tutti gli enti che hanno collaborato a questo progetto a partire dalla Sopraintendente Michela Palazzo e al funzionario Andrea Quecchia, poi al museo Borgogna, al presidente Francesco Ferraris, al conservatore Cinzia Lacchia e ai Lions Club. Oltre a loro, il mio grazie va anche alle Forze dell’ordine che nel 1985 sono riuscite a recuperare l’opera che era stata trafugata dalla nostra chiesa cimiteriale di santa Maria dei Tabbi e alle restauratrici Roberta Bianchi e Emanuela Ozino Caligaris che hanno svolto una complessa opera di recupero della Pala con la direzione dell’allora funzionaria di Soprintendenza Paola Astrua”.