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Arte e Cultura | 02 febbraio 2023, 15:40

Grande prova d'attore con Emilio Solfrizzi che incanta il pubblico del Civico

Stagione di prosa: applausi a scena aperta per Il malato immaginario

Grande prova d'attore con Emilio Solfrizzi che incanta il pubblico del Civico

Un bellissimo teatro Civico pieno, un calore meraviglioso per Emilio Solfrizzi in scena mercoledì 1 febbraio, con "Il malato immaginario", tra gli spettacoli più attesi della stagione teatrale.

Il talento dell'attore barese ha sposato perfettamente il genio di Molière: il suo Argante sa parlare anche senza aprir bocca, è divertente e malinconico, molto giovanile rispetto a tante interpretazioni passate ed è costruito sulla monomania ipocondriaca che ossessiona talmente il protagonista al punto di voler far sposare la figlia Angelica a un medico solo per assicurarsi le cure future.

Il protagonista molieriano snocciola davanti agli altri personaggi e agli spettatori il conteggio dei lavaggi gastrici a cui si sottopone, delle medicine e dei clisteri, delle tisane maleodoranti, alla ricerca del rimedio perfetto per i suoi mali immaginari.

 

Si intravedono decine e decine di boccette di medicinali fra gli scaffali e gli intarsi del parallelepipedo ligneo a torretta che svetta in mezzo al palco fin sotto il soffitto del teatro.  Argante sale e scende attraverso una scala a chiocciola fin sul balconcino dove si sporge per chiamare (inutilmente) la sua serva Tonina, l'alter ego del protagonista, dotata di razionalità, praticità e attenzione ai sentimenti. L'interpretazione di Lisa Galantini è piaciuta molto al pubblico in sala, che le ha tributato calorosi applausi a fine spettacolo: con grande disinvoltura il suo personaggio sa far ridere mentre "strapazza" il padrone con stoccate degne di un filosofo e sa gestire la complessa e nevrotica situazione con lucida praticità sin quasi a risolverla. 

 

Molière non ha mai nascosto la sua vena polemica contro la categoria dei medici, e in modo particolare in quest'opera dove i personaggi del dottor Furgone e del dottor Diaforetico (interpretati da Sergio Basile) sono talmente grotteschi, declamano parole e concetti incomprensibili, lo riempiono di farmaci inutili, e la loro ambiguità è evidente a tutti tranne che al povero Argante, completamente ossessionato dai suoi malori immaginari da non accorgersi quanto lo stiano solo sfruttando tenendolo per i cordoni della borsa.

Il monologo finale è toccante, una grandissima prova d'attore per Emilio Solfrizzi che sa non solo far ridere ma riesce a incantare il pubblico, lo coinvolge a tal punto che le marionette senza fili con cui dialoga ci appaiono dotate di vita. 

E vedendolo così, inevitabilmente solo, si dimenticano le bizze e gli egoismi di Argante durante le quasi due ore di rappresentazione. E scatta la tenerezza.

Acclamazioni e ovazione finale per Solfrizzi che - come solo i grandi capitani sanno fare - chiede al pubblico che siano tributate alla compagnia intera, affinché tutti si portino a casa gli stessi applausi.

Il prossimo appuntamento con la stagione organizzata dal Comune di Vercelli con la collaborazione con Piemonte dal Vivo. è per giovedì 23 febbraio sempre alle 21 con "Otello" di William Shakespeare con Jurij Ferrini che dirige e interpreta la più famosa tragedia sulla gelosia. Con lui Rebecca Rossetti nel ruolo di Iago. In questa nuova coproduzione Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale e Progetto U.R.T., anche Paolo Arlenghi, Sonia Guarino, Maria Rita Lo Destro, Agnese Mercati, Federico Palumeri, Stefano Paradisi e Michele Puleio.

 

rf

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