Emilio Solfrizzi sarà a Vercelli mercoledì 1 febbraio alle 21.00, sul palcoscenico del Teatro Civico, con Il Malato Immaginario, nuovo allestimento della celebre commedia scritta da Molière e diretta già in passato dal regista Guglielmo Ferro.
Comicità e teatro dell'assurdo si intrecciano in quest'opera dove il genio del drammaturgo francese smaschera e irride l'illusione umana, l'ingenua dabbenaggine, la superstiziosa ignoranza.
Lo spettacolo, nell'ambito delle celebrazioni per i 400 anni dalla nascita di Molière scoccati il 15 gennaio del 2022, è stato rappresentato in moltissimi teatri italiani durante una lunga e fortunata tournée. Approda dunque anche a Vercelli inserito nella stagione teatrale 22/23 realizzata dal Comune e dalla Fondazione Piemonte dal Vivo.
Il Malato immaginario fu l'ultima commedia di Molière, scritta nel 1673 prima che la malattia (purtroppo non immaginaria) prendesse il sopravvento.
La forma originale è quella di una Comédie-ballet con le musiche di Marc-Antoine Charpentier ma nella versione di Guglielmo Ferro non ci sono balli o musiche dal vivo e tutto ruota attorno alla performance di Solfrizzi -Argante. Il suo malato è piuttosto giovanile, non è la vecchiaia che lo pungola, e punta tutto proprio su quel carattere che ha reso celebre Molière, la nevrosi.
In questo caso la nevrosi che definisce il protagonista (monomaniaco come tutti i protagonisti molieriani) è l’ipocondria. Ma ad Argante, come suggeriva il grande critico teatrale e traduttore Cesare Garboli, «non è la guarigione che gli interessa. […] Finché esistono i medici, esiste anche l’illusione che il futuro di un’esistenza malata non sia la morte, ma un’ipotetica vita da sani».
Il popolare attore pugliese conferisce al suo personaggio un deciso tratto comico a tratti velato di intima malinconia, e ne dà una interpretazione ancora diversa dalle tante che si sono susseguite dei grandi del passato: da Tino Buazzelli, Romolo Valli, Luigi De Filippo a Franco Parenti, Giulio Bosetti sino al recente Paolo Bonacelli a teatro mentre sul grande schermo la figura di un Alberto Sordi con la cuffia bianca in testa e il pigiama è impressa nell'immaginario collettivo sin dal 1979 e rimarrà indelebile come i suoi gigionismi con la bellissima Laura Antonelli nel ruolo di Tonina.
Accanto a Solfrizzi-Argante, sul palco del Civico mercoledì 1 febbraio, vedremo - tra gli altri - Lisa Galantini nel ruolo che fu della Antonelli al cinema, Sergio Basile nei ruoli del dottor Purgone e del dottor Diaforetico e Pietro Casella nei panni del giovane Tommasino.
Le scenografie sono di Fabiana Di Marco e le musiche di Massimiliano Pace. Produzione: Compagnia Moliere -La Contrada -Teatro Stabile di Trieste in collaborazione con Teatro Quirino-Vittorio Gassman.
BIGLIETTERIA SERALE
Direttamente al Teatro Civico, Via Monte di Pietà, 15 a partire da un’ora prima dell’inizio delle recite.