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Cronaca | 26 gennaio 2023, 07:23

Prese a martellate l'ex vicino, ma era in preda a uno stato di delirio allucinatorio

Assolto dall'accusa di tentato omicidio, un varallese dovrà però restare in una residenza per l'esecuzione delle misure di sicurezza e farsi curare.

Prese a martellate l'ex vicino, ma era in preda a uno stato di delirio allucinatorio

Non era in grado di intendere e di volere l'uomo che, nell'agosto 2021, colpi a martellate un ex vicino di casa, causandogli fratture al cranio e una prognosi di 60 giorni.

Accusato di tentato omicidio, l'aggressore, difeso dall'avvocato Ester Scolari, è stato assolto dal Tribunale di Vercelli dopo che una perizia psichiatrica ha certificato una grave condizione patologica caratterizzata da delirio di persecuzione e dall'incapacità di dare una corretta interpretazione dei fatti. Una patologia diagnosticata per due volte al varallese che, tuttavia, ha sempre rifiutato diagnosi e cure farmacologiche. 

Trasferito subito dopo i fatti in una residenza per l'esecuzione delle misure di sicurezza, il varallese anche adesso faticherebbe molto ad accettare una terapia, come ha certificato il perito del tribunale e come ha sostenuto lo stesso imputato nel corso di brevi dichiarazioni spontanee nelle quali ha ammesso il disvalore della sua azione, motivandola però con un forte stato di stress indotto dal comportamento del vicino che, a suo dire, lo avrebbe perseguitato e messo sotto pressione creando campi magnetici che interferivano con la sua tranquillità.

Secondo la psichiatra che ha curato la perizia, l'imputato è in grado di sostenere un processo ma, al tempo stesso, non avrebbe invece la possibilità di rendere dichiarazioni aderenti alla realtà del fatti.

Nei suoi confronti la pm Annaelena Mencarelli ha chiesto il proscioglimento dalle accuse perché non imputabile e la permanenza in una struttura rems. Alla richiesta si è associato l'avvocato Enrico Barlassina, in rappresentanza della vittima, che si era costituito parte civile e che era riuscito a evitare guai peggiori solo perché, al momento dell'aggressione, aveva trovato riparo all'interno del Comune di Varallo. Da parte dell'avvocato Scolari, invece, è arrivata la richiesta di ricovero in una struttura meno afflittiva.

Il collegio presieduto dalla giudice Enrica Bertolotto ha assolto l'imputato, disponendo la detenzione in una residenza per l'esecuzione delle misure di sicurezza per un minimo di tre anni.

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