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Trino | 20 gennaio 2023, 07:23

«Sant'Antonio Abate: così non va»

La lettera: «Nei verbali del CdA risulta presente anche l'ex direttore, deceduto nel 2021»

«Sant'Antonio Abate: così non va»

Riceviamo e pubblichiamo.

Ai difficili problemi che le strutture socio-assistenziali della Regione Piemonte devono affrontare quotidianamente legate soprattutto alla gravissima ristrettezza dei trasferimenti regionali, sia alle strutture che agli ospiti, molte volte si aggiungono amministrazioni che si limitano ad una cieca gestione quotidiana sempre più precaria vedi la recente chiusura dell’APSP Città di Asti.

Nella nostra APSP Sant’Antonio Abate oltre ad un’insipida gestione corrente succede altro.

Nell’ottobre scorso, come già ricordato in un intervento di Bruno Ferrarotti, era stato dato un incarico per una prestazione professionale non prevista dalla DGR 45/2012. Vogliamo ora rilevare che alla seduta del CdA uno dei componenti presenti alla discussione era il padre della persona interessata. Lo stesso si assentò solo al momento della votazione.

Il nuovo anno incomincia con  la delibera n.1 del 17 gennaio: viene incaricata la nipote di un consigliere di amministrazione per l’attività di supporto psicologico agli ospiti della struttura. In questo caso il consigliere non solo risulta presente alla discussione ma addirittura vota a favore della scelta,  presenza obbligata dallo scopo vista l’esigua presenza al CdA, solo tre su cinque. La sua assenza avrebbe impedito la scelta. Sulla qualità del servizio che potrà essere erogato, indipendentemente dalle capacità della professionista, ci permettiamo di avere qualche dubbio dato che sarà svolto per sole tre ore alla settimana.

Ancora molti dubbi sulla gestione dell’Ente ci assalgono se leggiamo che alla seduta partecipa il dott. Paolo Filippi in effetti deceduto il 4 aprile 2021! Evidentemente si lavora su copia incolla senza alcuna verifica.

Delibere che ad un controllo amministrativo sono nulle ma chi ne controlla oggi la correttezza legale? Nessuno. Fino al 1992 esisteva un organo di controllo, il CO.RE.CO., preposto a svolgere questa funzione ma tutte le amministrazioni si lamentavano del dover aspettare 15 giorni per l’esecutività delle delibere così, invece di accelerare il controllo, si pensò bene di cancellarlo. Questi sono gli effetti, le leggi sono carta straccia.

Giovanni Tricerri e Bruno Ferrarotti, Trino

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