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Cintura di Vercelli | 30 settembre 2022, 10:29

Il giornalista tv Maurizio Scandurra ricorda Carlo Marazzato

L’opinionista de ‘La Zanzara’ di ‘Radio24’: “Un amico, un Maestro, un secondo padre”.

Il giornalista tv Maurizio Scandurra ricorda Carlo Marazzato

Un amico, un Maestro. Un secondo padre. Un uomo esemplare. Carismatico e generoso come pochissimi. Questo è, e resterà per sempre, Carlo Marazzato. Un autentico signore d’altri tempi incline per natura al dialogo, all’ascolto. Alle pubbliche relazioni.

Pronto ad aiutare chiunque fosse in difficoltà, proprio come Lucillo, suo amatissimo padre, Fondatore indimenticato dell’azienda che porta il loro cognome. A farci incontrare, la comune passione viscerale per i mezzi storici pesanti e leggeri: quei camion e autobus d’epoca che iniziai a collezionare anch’io dopo essere stato letteralmente folgorato dalla sua eccezionale collezione di giganti della strada del tempo che fu.

Di lui mi rimarranno sempre gli aneddoti preziosi che tracciano lo spaccato perfetto di quale dovrebbe sempre essere il rapporto tra padre e figlio, il senso della storia e della misura, il grande contegno, l’estrema schiettezza, la rara eleganza. Comprese le poche, preziose parole che sapeva sempre dispensare a tutti senza riserve né distinzione.

Amava la vita, amava le persone, Carlo Marazzato. E lo si è visto nel giorno dell’ultimo saluto, quando una folla commossa di circa 3.000 persone proveniente da tutta Italia si è riversata copiosa a rendergli omaggio al Duomo di Vercelli, sotto un cielo triste e lacrimevole anch’esso di sincera, genuina commozione. 

A lui il di vero cuore mio grazie più sincero: per avermi reso, con il suo esempio coerente e costante, una persona migliore. Più ricca dentro, e soprattutto consapevole che solo i visionari competenti come lui sono in grado di cambiare e fare la Storia.

Felice e onorato di aver potuto raccontare in un libro dal titolo ‘Dal Trasporto all’Ambiente: il senso è nel viaggio’ la storia sua, e della sua altrettanto ottima Famiglia: che porta il nome di Mara, Alberto, Luca e Davide, e che ringrazio infinitamente per avermi affidato un incarico così importante e delicato.

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