Politica - 20 settembre 2022, 22:20

Borgonovo: «Abbiamo un'unica arma: il pensiero»

Pensiero unico, rivoluzione digitale, vaccini: incontro con il vicedirettore de La Verità, organizzato da Italexit

Francesco Borgonovo a Vercelli (vedi anche foto sotto). Al suo fianco Andrea Messano, candidato vercellese alla Camera di Italexit

Mentre la sua mano destra solleva e soppesa lo smartphone, che è un simbolo, dice: «Stiamo subendo questa nuova era, tutti, io compreso. Hanno i nostri corpi, la nostra mente, le nostre case. E qui è complice la destra (in cui io mi riconosco) che ha accettato di vivere in sicurezza dentro casa, magari davanti al pc, mentre fuori è tutto sorvegliato dalle telecamere (le stesse che poi controllano te, noi). Guardate che finito il Covid si andrà avanti, e non sarà solo una questione di quarta dose. Si andrà avanti, di emergenza in emergenza» dice Francesco Borgonovo.

«E comunque vada il 25 settembre, non cambierà nulla, o almeno... Noi tutti, però, abbiamo una grande forza: è il nostro pensiero. Il pensiero crea nuovi legami, è l'unica salvezza. Ma bisogna imparare a pensare, mettendo in dubbio tutto. Anche quello che vi sto dicendo».

Modo hotel, martedì 20 settembre. Italexit, dopo aver fatto il pienone con Gianluigi Paragone, si ripete: anche per il giovane vicedirettore de La Verità (39 anni), c'è il tutto esaurito. Dovrebbe presentare il suo libro, “Inquisizione – Cronache del deliro sanitario”, ma dice solo che è in vendita, potrebbe parlare del suo giornale, ma dice solo che i giornali sono letti da 2 milioni di persone e la gente guarda sempre la tv, cita invece Italexit in almeno due passaggi.

Al suo fianco c'è Andrea Messano, che di Italexit è il candidato alla camera e che presenta Borgonovo al pubblico.

Picchia dura sul tasto vaccino, Francesco Borgonovo: «Occorre una moratoria, soprattutto sul vaccino alle fasce deboli. Poi devono dare delle spiegazioni, basandoci, si badi bene, su dati ufficiali. Allora, in un grafico si vede che c'è una leggera diminuzione della mortalità da covid nei vaccinati. Bene. Ma in un altro grafico, si vede che i vaccinati che muoiono di meno per il covid muoiono di più per altre patologie. Io non sono un medico, ma pretendo una spiegazione. Il vaccino? Ora basta. Se ne stanno accorgendo tutti che il Covid si affronta curandolo, punto. Invece puntano su una quarta dose che non ha nessun fondamento: è un vaccino vecchio. Chi la fa, presto, dovrà fare anche quella aggiornata... farebbe ridere se non fosse che è sulla pelle delle persone.».

E l'obbligo vaccinale? Rispunterà, la gente si chiede.

«Nessuno dei partiti che vanno per la maggiore ha dichiarato che non ci sarà» ha detto. Un'accusa implicita a tutto il sistema partitico.

Siamo in piena rivoluzione digitale è questo comporta «che è cambiato il nostro modo di pensare perché così vogliono» dice.

«Il malato una volta era colui che stava male, con il Covid il malato è quello che non ha un certificato. Se ce l'ha e sta male... va bene lo stesso, non è un malato. Altro esempio di come ragiona il pensiero unico? L'emergenza ambientale, che va affrontata solo ed esclusivamente con l'elettrico, senza farsi domande sui materiali che compongono le batterie o come queste verranno smaltite. Hanno deciso che dal 2035 sarà così. Stessa cosa per la questione migranti. Ora si chiamano migranti, esattamente come i nostri nonni che andavano in America. Se si tratta di persone trasportate da trafficanti non si usa più dire, come sarebbe giusto, che sono extracomunitari. No, sono migranti».

Ma Borgonovo è un portatore di pensieri che possono non piacere anche a un certo mondo no vax. «Chi dà del tridosato a un vaccinato in realtà è complice di un sistema che ci vuole urlanti e divisi. Ci siamo disabituati a pensare, questo è il vero grande dramma».

Remo Bassini