/ Cronaca

Cronaca | 06 giugno 2022, 08:19

Incassavano il reddito di cittadinanza senza averne diritto: 283 denunce nel vercellese

Per la gran parte si tratta di stranieri che non avevano titolo per ottenere il sussidio. Alcuni di loro riuscivano anche a monetizzare tutta la somma, facendo così perdere traccia dell'utilizzo dei fondi

Il colonnello Gian Carlo Carraro

Il colonnello Gian Carlo Carraro

Percepivano il reddito di cittadinanza pur non avendo maturato i requisiti di residenza sul territorio occorrenti per accedere alla misura. Non solo: gestivano anche poste pay di connazionali - che pure avevano ottenuto il sussidio in modo indebito - riuscendo a monetizzare tutta la somma che, mensilmente, veniva caricata in violazione alle norme che avrebbero dovuto garantire il corretto utilizzo dei fondi per spese essenziali.

E' un'indagine partita quasi due anni fa e che si sta concludendo in queste settimane quella che ha impegnato i Carabinieri del Nucleo Investigativo della Compagnia di Vercelli relativa ai controlli sui percettori del reddito di cittadinanza. Il monitoraggio sulle 3000 persone che avevano ottenuto il sussidio ha portato a 283 denunce, per lo più nei confronti di soggetti stranieri che avevano ottenuto il sussidio sfruttando le falle del sistema che non prevedeva controlli pre accettazione delle domande. La gran parte dei denunciati non aveva i requisiti dei dieci anni di permanenza in Italia (con gli ultimi due continuativi) e alcuni avevano attivato il sussidio anche per persone che, di fatto, in Italia non avevano mai realmente vissuto.

Inoltre alcuni dei beneficiari, residenti per lo più nella Bassa, con la complicità di un paio di tabaccai casalesi compiacenti, erano riusciti a trovare il modo per monetizzare il 100% del denaro caricato sulle card. Soldi che, secondo quanto previsto dalle norme sul reddito di cittadinanza, non avrebbe dovuto essere trasformato in contante ma essere speso per l'acquisto di generi di prima necessità e per il pagamento delle bollette.

«Gli esercenti - ha spiegato il colonnello Gian Carlo Carraro, comandante del Reparto Investigativo - trattenevano tra il 5 e il 7% del denaro: in un mese i possessori delle card si facevano girare tra i 20 e i 25mila euro ai quali, per altro, non avevano neanche diritto».

Complessivamente l'inchiesta sull'indebita percezione del reddito di cittadinanza ha permesso di portare alla luce erogazioni illecitamente percepite per più di un milione e 360mila euro: 283, al momento, le persone denunciate, alle quali, ovviamente, il sussidio è stato bloccato.

redaz

Ti potrebbero interessare anche:

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore