Salta la seduta del Consiglio comunale. Doveva essere la prima riunione in presenza dopo due anni di pandemia, quella dedicata all'approvazione del bilancio in programma nel pomeriggio di giovedì.
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Invece, dopo un'ora di vai e vieni, alle 15, al momento dell'appello, tutti i consiglieri di minoranza sono usciti e, con cinque assenze nella maggioranza (due delle quali temporanee, perché Giorgio Malinverni e Simone Boglietti Zaccone sono arrivati pochi minuti dopo la chiusura dell'appello, intorno alle 15,10 mentre Riva Vercellotti, giustificato, Maris e Locca avrebbero comunque saltato la riunione) non è stato possibile raggiungere il numero legale. Al momento dell'appello, in aula c'erano 15 consiglieri più il sindaco (quindi 16 a fronte delle 17 presenze minime richieste).
Per la prima volta, dopo due anni e mezzo, la maggioranza incappa in uno stop inatteso e il clima, in aula, è abbastanza teso. Nel corridoio, mentre lascia la sala visibilmente irritato, il sindaco Andrea Corsaro si lascia andare a un sarcastico: «Complimenti per come fate gli interessi della città», rivolto al consigliere Roberto Scheda, suo ex assessore nei due precedenti mandati e oggi esponente del gruppo di minoranza Voltiamo Pagina.
E mentre in casa Pd Michele Cressano sottolinea che «E' stato raggiunto un obiettivo politico: dimostrare che questa maggioranza, che non ha mai cercato il dialogo e si presentava come granitica, in realtà ha bisogno di ricorrere alle seconde convocazioni per poter fare i Consigli comunali», nel centro destra sono i consiglieri di minoranza a finire sul banco degli accusati. Il vice sindaco Massimo Simion, commenta polemico: «E' un comportamento infantile far mancare il numero legale sfruttando il fatto che due persone sono arrivate in ritardo».
«Oggi dovevamo discutere il bilancio e il documento di programmazione economica, due documenti fondamentali per la città - commenta il sindaco rientrando in ufficio -: ed è evidente che la maggioranza fosse presente. I due consiglieri arrivati dopo la chiusura dell'appello sono stati trattenuti da impegni che si sono prolungati oltre il previsto e la scelta della minoranza di far mancare il numero legale, mi amareggia molto perché questi sono giochetti politici che non mi appartengono: non è il modo di fare gli interessi della città».
Il Consiglio comunale slitta di 24 ore: la seconda convocazione, infatti, era già stata programmata per venerdì e, a quel punto (salvo sorprese al momento imprevedibili), i numeri saranno decisamente a prova di defezioni e ritardi. «Non ci sono crepe nella maggioranza - aggiunge ancora il sindaco -: semplicemente due persone sono arrivate in ritardo e Riva Vercellotti è impegnato in Regione. Il senso di responsabilità verso le istituzioni e verso i vercellesi avrebbe dovuto spingere la minoranza a tenere un comportamento diverso».