Il mese di gennaio appena trascorso è stato il quinto più secco degli ultimi 65 anni; si sono persi oltre 1000 milioni di metri cubi di acqua provenienti dalla neve (oggi siamo a 620 milioni di metri cubi contro una media di circa 1600 Milioni di metri cubi) e, all’orizzonte, non si intravedono precipitazioni significative o comunque tali da poter parzialmente risolvere il problema.
Sono dati preoccupanti quelli forniti da Arpa e analizzati, nella mattina di martedì, nel corso di un incontro da remoto, tra le Province piemontesi e l'assessore regionale all'Ambiente Matteo Marnati.
L'ultima precipitazione significativa si è avuta intorno all'8 dicembre e, giorno dopo giorno, l'inverno 2021 - 2022 sta rapidamente scalando la classifica dei periodo più siccitosi. Particolarmente grave la situazione del fiume Sesia che, alla chiusa di Palestro, ha una portata media mensile di 11 metri cubi al secondo a fronte di una media storica di 52,2, con uno scarto del 79%. E' chiaro che le preoccupazioni per l'imminente avvio della stagione agricola si sommano a quelle relative all'approvvigionamento delle falde acquifere. Tanto che diversi sindaci della media Valsesia hanno già emesso ordinanze che vietano l'utilizzo dell'acqua per scopi non alimentari o igienici.
«I dati più allarmanti – afferma l’assessore regionale all’Ambiente, Matteo Marnati – arrivano dal fiume Sesia, che mostra quasi l’80% in meno di acqua, dal Tanaro, con il 65% in meno. La portata del Po è quasi dimezzata e il lago Maggiore invasa solo 35% della capacità massima teorica. Accanto a ciò vi sono anche situazioni, sporadiche e confinate nelle aree montane e collinari, in cui preoccupa l’uso di acqua per scopi potabili e, se questa situazione dovesse perdurare, a rischio anche l'approvvigionamento di acqua per uso agricolo».
Il momento di incontro con le Province è stato anche l’occasione per condividere le nuove linee guida adottate dalla giunta a dicembre scorso.
«Linee che – spiega l’assessore Marnati - in particolare hanno lo scopo di fornire indicazioni a tutti gli attori rispetto agli accorgimenti da mettere in pratica, ciascuno per la propria competenza, in modo progressivo rispetto all’eventuale aggravarsi della situazione nel corso degli eventi critici di scarsità e siccità, per garantire in prima battuta l’erogazione di acqua potabile per la cittadinanza. Ma anche di prevenire fenomeni estremi, attraverso una gestione razionale della risorsa sin dalle prime avvisaglie di scarsità. Oggi più che mai è fondamentale la tempestività nell'adozione di provvedimenti».
«Si è inoltre affrontato il problema della responsabilizzazione all’uso dell’acqua in tutti i settori di utilizzo – aggiunge l’assessore - Tutti gli enti preposti al controllo alzeranno il livello di attenzione in modo tale da prevenire atteggiamenti indiscriminati che in questo momento di scarsità si rivelerebbero particolarmente dannosi anche per la collettività. Rinnoviamo infine l’appello a tutti i cittadini piemontesi per un uso consapevole e attento della risorsa acqua, per prevenirne lo spreco».
Il prossimo appuntamento il 15 febbraio quando si terrà l’incontro con tutte le regioni del nord e dove “l’osservatorio stabilirà lo stato reale della gravità della situazione”.