Tre minorenni – un 16enne italiano e due 17enni marocchini, uno dei quali già noto per rissa e per reati in materia di stupefacenti – sono indagati per l'accoltellamento avvenuto lo scorso 14 novembre nei pressi della discoteca il Globo. I tre ragazzi, tutti residenti nel novarese, stati raggiunti nei giorni scorsi da provvedimenti cautelari di obbligo di permanenza nello rispettive abitazioni, emesso dal Gip su richiesta della Procura dei minori. Le indagini svolte dalla seconda sezione della Squadra Mobile della Questura di Vercelli, hanno portato a individuare i sospetti al termine di un'indagine complessa e delicata, soprattutto in considerazione della giovane età delle persone coinvolte.
Contestualmente è stato avviato il procedimento amministrativo per l'applicazione del Dacur, il divieto di frequentare locali pubblici.
Secondo quanto ricostruito dal personale della Squadra Mobile, i tre indagati, in concorso tra loro, avevano effettuato una rapina e due tentativi di furto con strappo ai danni di altri minorenni, facenti parte di un'altra compagnia, per rubare le catenine d'oro che indossavano e, quando una delle giovani vittime aveva provato a riprendersi la sua collanina, era stato colpito con pugni e schiaffi. Per questo motivo i due gruppi erano stati cacciati dalla sicurezza interna del locale che li aveva fatti uscire da zone separate.
All'esterno, tuttavia, i gruppi erano nuovamente venuti in contatto tra loro: uno dei ragazzi rapinati rivoleva la sua collanina, un ricordo di famiglia, ma la discussione è finita a coltellate: il ragazzo, colpito in più parti del corpo, ha riportato lesioni a un polmone guaribili in 30 giorni. E' invece andata meglio a un altro giovane: aggredito con una bottiglia rotta, si è salvato grazie al fatto che il suo giubbotto spesso lo ha protetto dal colpo sferrato al torace.
All'arrivo della Polizia, gli aggressori erano già fuggiti e il giovane ferito era stato portato in ospedale dagli amici. Un'indagine partita tra molte difficoltà e svolta grazie alle telecamere di sorveglianza fornite dal locale e all'attività investigativa che ha permesso di acquisire elementi di riscontro e ottenere dal Giudice per le Indagini Preliminari, l'emissione di un'ordinanza di applicazione della misura cautelare personale della permanenza in casa nei confronti dei tre minorenni.