Il Piemonte va verso la zona gialla da lunedì 27 dicembre e il presidente Alberto Cirio attacca i non vaccinati: «Sono un pericolo per se stessi e per gli altri». Intanto la Regione valuta la mascherina obbligatoria all’aperto già da venerdì.
«L’80% dei ricoverati nelle nostre terapie intensive riguarda persone non vaccinate e questo, oltre a essere un pericolo per loro stesse, rappresenta un pericolo anche per la collettività, perché priva il sistema di posti letto necessari alla cura di altre patologie e mette a repentaglio il proseguimento di quella quotidianità e socialità che così faticosamente abbiamo riconquistato. Per questo vaccinarsi è fondamentale ora più che mai» sottolineano il presidente Cirio e l’assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi.
Dai dati del Report settimanale Ministero Salute - Istituto Superiore di Sanità, che verrà validato giovedì pomeriggio, emerge infatti che il Piemonte, alla luce della situazione epidemiologica attuale, che vede oltre all’incidenza in crescita, il superamento della soglia del 10% per le terapie intensive e a breve anche di quella del 15% per i posti letto ordinari - si avvia al passaggio in zona gialla a partire da lunedì 27 dicembre.
Giovedì il presidente della Regione Alberto Cirio incontrerà gli enti locali e le Prefetture per valutare la possibilità di anticipare l’uso della mascherina all’aperto, con una ordinanza regionale, già a partire da venerdì 24 dicembre.
Per quanto riguarda la variante Omicron, invece, mercoledì sono stati individuati in Piemonte altri due casi, che portano quindi a 4 il totale finora individuato sul territorio regionale.
I casi sono stati confermati attraverso la genotipizzazione eseguita dall’Istituto di Candiolo.
Si tratta di due donne, madre e figlia, conviventi della provincia di Torino. Entrambe vaccinate con due dosi, sono in buone condizioni di salute: la mamma di 55 anni è asintomatica, mentre la figlia di 20 anni è pauci-sintomatica. Entrambe erano risultate positive a un test antigenico rapido e al successivo test molecolare.