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Attualità | 26 novembre 2021, 13:21

Rincari, materiali introvabili e norme fiscali retroattive mettono a rischio i lavori del Superbonus. L'allarme dei professionisti

L'Ordine degli Architetti scrive al Governo chiedendo «norme stabili e con un orizzonte ampio, nel rispetto di chi opera con professionalità e correttezza»

Rincari, materiali introvabili e norme fiscali retroattive mettono a rischio i lavori del Superbonus. L'allarme dei professionisti

Tempistiche inadeguate, rincaro dei prezzi, impossibilità di approvvigionamento dei materiali e norme fiscali cambiate in corsa con valore retroattivo mettono a rischi la possibilità di attuare gli interventi relativi all'efficientamento energetico e la riqualificazione degli immobili che coinvolgono i Bonus fiscali ed i meccanismi dello sconto in fattura e della cessione del credito a loro collegati.

A lanciare l'allarme è l’ordine degli Architetti di Vercelli,  che, in linea con gli  Ordini degli Architetti della Regione Piemonte e Valle d’Aosta chiede che il Governo si adoperi per modificare le previsioni legislative riguardanti l

Due le richieste avanzate all'esecutivo.

La prima riguarda la proroga della scadenza del 30 giugno legata agli edifici unifamiliari posseduti da soggetti con Isee superiore a 25.000,00 euro, che costituiscono un settore importantissimo dello stock edilizio: «la proroga - si legge nella lettera firmata dalla presidente Marina Martinotti - deve essere effettuata senza il vincolo del riferimento stringente e inattuabile dell’Isee a 25.000,00 euro. In molti casi già il solo possesso dell’abitazione fa superare tale soglia. Rileviamo dal nostro osservatorio che moltissimi interventi legati alle unifamiliari stanno per partire solo ora con grandi ritardi dovuti alla burocrazia degli accessi agli atti e a norme in continuo cambiamento».

Altro tema che mette a rischio molti interventi sono i rincari costanti e incontrollati dei prezzi dei materiali da costruzione e a un’estrema difficoltà di approvvigionamento dei materiali stessi.

La seconda richiesta riguarda invece la retroattività delle misure antifrode messe in campo.

«A seguito della scoperta di truffe ai danni dello Stato nelle scorse settimane - prosegue Martinotti - il Governo, di concerto con l’Agenzia delle Entrate, ha introdotto una misura anti-frode retroattiva che ha effetto sui bonus ordinari del 50%, del 65% e del 90% con l’estensione delle norme previste all'art. 119 e 121-122 della legge n. 77/2020 del Superbonus 110%. Il provvedimento di cui al Decreto 157/2021 mira a equiparare il trattamento dei bonus ordinari alla stregua del Superbonus 110%, cambiando di fatto la modalità di cessione del credito o dello sconto in fattura non solo per il contribuente finale, ma anche per gli attori in campo (professionisti e ditte), introducendo l’obbligo retroattivo del visto di conformità e di congruità dei prezzi relativamente a fatture e pagamenti già emessi per lavori già svolti e per i quali si voglia cedere il credito o richiedere lo sconto in fattura».

Nella lettera si sottolinea come «Il settore tecnico della Progettazione edile nel campo del recupero del patrimonio edilizio, fin dal nascere del D.L. 34/2020, era consapevole della necessità di uniformare e rendere strutturale la materia delle detrazioni e dei bonus fiscali previsti per la ristrutturazione edile e l’efficientamento energetico, ma non si può accettare una norma che richiede valutazioni e asseverazioni retroattive, mettendo in crisi tutto il comparto ed inficiando gravemente le potenzialità di uno strumento fondamentale per il rilancio dell’economia italiana. Riteniamo che lo strumento della cessione del credito/sconto in fattura, unitamente ad una norma strutturale, possa avere un ruolo fondamentale per lo sviluppo futuro; allo stesso modo riteniamo corretta la preannunciata rimodulazione progressiva dell’aliquota beneficiaria».

Al Governo, l'Ordine professionale chiede di «scongiurare l’atteggiamento vessatorio di provvedimenti che potrebbero compromettere l’iniziativa di molti contribuenti, ma anche di molti professionisti ed artigiani che con difficoltà si sono adoperati in quest’anno cercando di dipanare la giungla burocratica che si è creata. Chiediamo norme stabili e con un orizzonte ampio, nel rispetto di chi opera con professionalità e correttezza rendendosi protagonista e partecipe del risultato positivo della crescita economica del nostro Paese».

redaz

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