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Attualità | 19 settembre 2021, 11:21

Ecg dall'ambulanza all'ospedale. Una speranza in più per chi è colpito da infarto

Stecco: "Nasce il network del soccorso cardiologico"

Ecg dall'ambulanza all'ospedale. Una speranza in più per chi è colpito da infarto

Ottimo lavoro da parte della Cardiologia Piemontese con il 118 e ASLTo3 per mettere a punto con l'assessorato alla Sanità il Network Cardiologico (4 elicotteri, 90 ambulanze, 4 centrali 118, 18 UTIC) la teletrasmissione dell'elettrocardiogramma dall'ambulanza all'ospedale.

“Due anni e mezzo fa appena eletto, dopo analisi e incontri con alcuni esponenti delle Società Scientifiche Cardiologiche Piemontesi, avevo rilanciato assieme all'assessorato un dossier fermo da anni, quello della piena messa a sistema della teletrasmissione dell'ECG dall'ambulanza all'ospedale”, commenta Alessandro Stecco, presidente della Commissione Sanità, plaudendo all’iniziativa.

“Nella nostra Regione ogni anno si verificano 3.500 casi di infarto miocardico acuto, patologia che richiede un intervento di angioplastica immediato che si svolge presso i Servizi di Emodinamica delle Cardiologie piemontesi: la mortalità in ospedale dei pazienti è del 5 per cento dei casi circa. È un’emergenza tempo dipendente, cioè serve che passi meno tempo possibile tra sintomi e terapia, che deve essere avviata il prima possibile. Più tempo passa, più tessuto cardiaco muore e più alta è la mortalità o le conseguenze gravi a lungo termine - prosegue il medico e consigliere regionale -. La teletrasmissione dell'elettrocardiogramma consente quindi di ridurre la mortalità di 1-2 punti percentuali e anche l'invalidità permanente che i pazienti rischiano di avere dopo. Il Piemonte era rimasta una delle poche regioni a non mettere a sistema la teletrasmissione dell’ecg dai mezzi di soccorso. Era un dossier fermo e sono lieto che questa Giunta e l’attenzione posta da tutti abbia permesso di partire”.

“Mi si consenta di ricordare anche – concluse il rappresentante regionale leghista di Vercelli - come mai come oggi si comprende la portata storica di alcuni errori che la Giunta precedente stava per compiere come la decisione, poi ritirata per le proteste, di chiusura dell’emodinamica dell’ospedale Sant'Andrea. Non è stata portata a termine per la costanza di chi ha dimostrato numeri alla mano, che tale servizio salva centinaia di vite ogni anno, attività che oggi si pone tra le prime in Piemonte per numeri e qualità, un fatto che dobbiamo anche alle capacità del primario, Francesco Rametta, dei suoi collaboratori e del suo intero staff”.

Redaz

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