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Arte e Cultura | 06 maggio 2021, 03:12

Un nuovo scrittore a Vercelli: intervista a Luca Ranghino

Autore di "Realtà a occhi chiusi" - «Dedico questo libro alle persone che mi vogliono bene e a Cristina Rodi, un'amica che purtroppo non c'è più»

Luca Ranghino

Luca Ranghino

Un nuovo scrittore a Vercelli. È un giovane avvocato, si chiama Luca Ranghino, ha esordito pubblicando il libro “Realtà ad occhi chiusi”, Robin edizioni.

Luca, cosa si prova ad accarezzare la copertina del primo libro pubblicato?

È una bella soddisfazione, un po’ come vedere qualcosa su cui si è fantasticato a lungo prendere finalmente forma e consistenza. L’unico piccolo difetto è che forse l’impaginazione e il taglio del libro l’hanno reso un po’ più spesso di quanto mi aspettassi.

È dedicato a qualcuno? Se non lo è, a chi lo vuoi dedicare?

Lo dedicherei alle persone – genitori, parenti, amici e conoscenti – che adesso lo stanno richiedendo, leggendo o pubblicizzando in qualche modo. Mi stanno dando una grossissima mano. Inoltre, vorrei dedicarlo a Cristina Rodi, un’amica purtroppo scomparsa nel 2019 che, come me, aveva la passione per la scrittura.

Tre legami (oltre agli affetti): la scrittura e la lettura; la città; la Pro Vercelli.

Cominciamo con la scrittura. I tuoi autori preferiti e quando hai pensato che “da grande” avresti voluto scrivere un libro?

Tra i miei autori preferiti citerei sicuramente Stephen King e Philip José Farmer. La voglia di scrivere non mi è mai mancata: già da bambino amavo realizzare brevi racconti da far leggere ai miei genitori o a mio fratello.

Tra i libri che hai letto ce n'è uno che avresti voluto scrivere tu?

Ce ne sono parecchi. Per la genialità dell’idea, potrei citare il ciclo del Mondo del Fiume di Farmer; mentre, per il miracoloso successo, direi la saga di Harry Potter.

La città e la Pro Vercelli. Due legami profondi, suppongo.

Vercelli, con tutte le sue contraddizioni e problematiche, è casa mia. Mi spiace vederla appassire sempre di più, quasi nell’indifferenza dei suoi abitanti. E soprattutto mi spiace non aver potuto viverla negli anni ’70 e ’80, quando c’erano un benessere, una vitalità e uno spirito di appartenenza ben diversi dagli attuali. La Pro è ovviamente una delle espressioni più celebri e importanti di Vercelli, quella a cui personalmente sono più legato, essendo ormai vent’anni che frequento il Piola in modo assiduo.

Che cos'è la scrittura per te? Dimmelo in una frase.

È il miglior mezzo di espressione e di evasione che ho trovato.

Avvocato e scrittore: è il tuo sogno? La tua ambizione?

Forse. Il problema è che, tranne in rari casi, purtroppo non si vive solo di sogni. Spesso le passioni devono fare i conti con le esigenze economiche.

Torniamo a questo tuo primo libro. Secondo te a chi è adatto? Ai giovani? A chi legge tanto?

È un libro per giovani e meno giovani; non penso abbia bisogno di limiti di età. È ovvio però che determinate tematiche richiedano un approccio alla lettura abbastanza maturo, con mente aperta.

Cosa ti aspetti da questo libro? Hai messo in conto eventuali maldipancia?

Ho realizzato questo romanzo per passione e non in ottica commerciale. Grazie alla casa editrice che mi ha permesso di pubblicare, sto avendo semplicemente l’opportunità di condividere con gli altri ciò che finora era riservato a me stesso. Mi piacerebbe riuscire a suscitare nei lettori gli stessi spunti riflessivi che hanno interessato me durante lo sviluppo del libro. I maldipancia ormai nascono per qualsiasi cosa, quindi non me ne preoccuperei più di tanto. Anzi, un po’ di discussione fa sempre comodo sotto l’aspetto della pubblicità.

Hai già in mente un altro libro?

Per ora mi accontento di vedere quali reazioni susciterà il primo.

In bocca al lupo, dunque, a questo nuovo autore.


 

rb

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